di Eliana Bert
La Giunta comunale nella seduta odierna ha approvato la delibera per l’avvio delle attività del progetto “G3P RELOADED”, vincitore di finanziamento europeo per oltre 180.000 euro e di cui la Città di Torino è capofila.
“Sono molto orgoglioso che questo progetto sia stato oggetto di finanziamento, sia perché affronta un tema che incide sulla vita di molte cittadine e cittadini, sia perché è un riconoscimento del lavoro congiunto di Città e società civile nell’affrontare con coraggio le difficoltà e nel trovare risposte creative e di altissimo livello progettuale”, sostiene Marco Alessandro Giusta, assessore ai Diritti della Città di Torino.
L’iniziativa, che prende spunto da un precedente progetto “GP+” e ne recupera lo spirito, le buone pratiche e i partner (fra cui il Ministero degli Interni finlandese), affronta il tema dei crimini d’odio con motivazioni razziali. Numerose indagini e rapporti indicano, infatti, come incidenti e crimini motivati da razzismo e xenofobia siano una realtà quotidiana nell’Unione europea e, al tempo stesso, rilevano che la percentuale degli incidenti gravi che non vengono segnalati alla Polizia varia tra il 75 e il 90%, a seconda dei Paesi.
“I crimini d’odio – prosegue Giusta – sono reati motivati dal pregiudizio verso particolari gruppi di persone con caratteristiche comuni. All’interno di una visione che fa della valorizzazione delle differenze un obiettivo declinato sui campi della coesione sociale, dell’economia, della cultura e dei diritti, questo progetto segna un passo importante di sostegno e tutela di tutte e tutti i propri cittadini.” Dello stesso avviso Luciano Scagliotti, responsabile del progetto per l’associazione partner Altera Cultura: “Altera e ENAR sono convinti che i crimini d’odio siano una minaccia reale per la comunità. Combatterli richiede competenze e impegno condiviso di tutti gli attori“.
“G3P RELOADED” ha quindi un duplice obiettivo: da un lato migliorare la comprensione dei crimini d’odio con motivazione razziale tra le funzionarie e i funzionari delle polizie locali e nazionali e del Pubblico Ministero, aumentando quindi la loro capacità di riconoscerli, registrarli, investigarli e perseguirli; dall’altro, rafforzare la fiducia dei gruppi sociali maggiormente a rischio di discriminazione razziale nei confronti delle istituzioni. Fondamentale, infatti, risulterà lo sviluppo di programmi di sostegno alle vittime e la cooperazione tra i vari soggetti interessati.
Fulcro delle attività del progetto sul piano locale saranno il Nucleo di Prossimità della Polizia Municipale i cui agenti operano quotidianamente per tutelare le fasce di popolazione più vulnerabili (in particolare minori vittime di bullismo e abusi, donne maltrattate, atti persecutori e abusi, anziani vittime di truffe) fornendo loro un adeguato sostegno e l’associazione Altera Cultura, antenna locale della Rete Europea contro il Razzismo che si occuperà principalmente delle metodologie di training e scambio di pratiche tra i partner internazionali.
Per le attività del progetto è previsto un finanziamento della Unione europea di circa 180mila euro, di cui quasi la metà (88.210 euro) destinati alla Città di Torino.