di Mauro Marras
Una “Pedalata fuori dai luoghi comuni” si svolgerà domenica prossima, 2 luglio. Chi vuole partecipare al Bike Pride 2017 potrà recarsi al Parco del Valentino dove, a partire dalle ore 13, il corteo di biciclette si costituirà poco per volta, fino alla partenza per un lungo giro in città – 13 km, circa un’ora – alle 15,30. La manifestazione è organizzata dall’associazione Bike Pride Fiab Torino e ha il patrocinio della Città.
Al passaggio dei ciclisti le strade saranno temporaneamente chiuse, per circa mezz’ora, per permettere un passaggio in sicurezza dei partecipanti. Che in questi anni sono stati circa 100mila, con l’obiettivo di rivendicare il diritto di tutti a utilizzare le strade in bici in sicurezza e libertà.
Il tema dei luoghi comuni viene evocato dagli organizzatori per smontare le tante “fake news” che circolano sull’andare in bici in città. Fabio Zanchetta, presidente dell’associazione organizzatrice, presenta così i dieci pregiudizi più comuni. “I falsi miti sulla bicicletta sono duri a morire – spiega – si alimentano e si diffondono creando disinformazione e scetticismo. Vogliamo spazzarli via con dati, statistiche ed esempi italiani ed esteri”.
“Il Bike Pride è una risorsa per la Città, perché è un interlocutore importante nella predisposizione delle scelte da compiere in questo ambito; a partire dalla redazione del Biciplan, dove il contributo offerto è stato decisivo, fino alla creazione di eventi e momenti di incontro offerti per animare le domeniche ecologiche e alla adesione alla Consulta della mobilità ciclistica”, ha affermato Alberto Unia, assessore all’Ambiente della Città di Torino. “In passato si puntava a realizzare grandi infrastrutture, come la metropolitana. Oggi, anche per la minore disponibilità di risorse, è cambiato il paradigma. La mobilità dolce è divenatat un elemento strategico nelle scelte dell’Amministrazione, che sta riorganizzando la propria struttura della mobilità attorno a questo tema di grande attualità”, ha affermato l’assessora alla Mobilità Maria Lapietra.
Zanchetta ha infine rilanciato proponendo per la settimana della Mobilità sostenibile di sperimentare in un viale o in una parte della città una “living street“, una serie di interventi a basso costo per rendere lo spazio pubblico più vivibile, sicuro e attrattivo. Proposta che potrebbe realizzarsi tra le via di Vanchiglia, per raccordare Palazzo Nuovo con il Campus Einaudi.
Il Bike Pride è interamente autofinanziato e autogestito, con l’apporto di alcuni sponsor e del crowdfunding.