Un accordo tra istituzioni per contrastare in modo incisivo ed efficace il fenomeno del bullismo. Lo hanno firmato questa mattina, a Palazzo Civico, i rappresentanti di Città di Torino, Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, Asl Città di Torino, Miur, Università degli Studi di Torino, Ordine degli psicologi del Piemonte e Città Metropolitana. Obiettivo del protocollo d’intesa è realizzare il progetto Sicur”Sé”: un percorso di prevenzione degli atti violenti e di supporto e rielaborazione dell’esperienza per quanti ne sono vittima.
Esteso all’intera città metropolitana, il progetto prevede di operare a diretto contatto con i ragazzi e le ragazze nei contesti in cui vivono, anche prima che si verifichino atteggiamenti devianti, attuando il principio ispiratore di tutta l’azione giudiziaria minorile che mira, in primo luogo, a prevenire il verificarsi di comportamenti classificabili come bullismo e, nei casi in cui la condotta abbia già causato un danno, alla riparazione.
Il progetto è stato presentato da Federica Patti e Sonia Schellino, Assessore comunali all’Istruzione e al Welfare, Anna Maria Baldelli, Procuratore Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino, Stefano Suraniti, Direttore Miur Torino e Fabio Alberti, Direttore Generale dell’Asl Città di Torino.
Il bullismo è una forma di comportamento di tipo violento e intenzionale, che si attua in contesti sociali in cui vivono bambini, ragazzi e giovani (la fascia d’età varia dai 9 ai 18 anni). Gli ambienti scolastici, in particolare, sono un luogo dove questo fenomeno è diffuso. Sono atti di natura fisica o psicologica oppressiva, ripetuti nel corso del tempo e attuati nei confronti di coloro che sono considerati, da chi li mette in atto, bersagli facilmente raggiungibili e/o incapaci di difendersi.
Il progetto Sicur”Sé”, oltre a prevenire la violenza, punta a rinforzare le risorse personali di coloro che subiscono azioni vessatorie, consentire loro il superamento del trauma, aumentare l’autostima e trovare nuove prospettive di crescita. In particolare gli interventi sono pensati per stimolare la capacità di ripresa dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, sviluppando una dimensione identitaria diversa da quella precedente. Il percorso è rivolto al sostegno sia di quanti subiscono, sia di chi ne sono autori.
Le azioni, da realizzare in gruppo, riguardano la comunicazione – per far riflettere i ragazzi sulle parole che si utilizzano e sui loro effetti, per renderli consapevoli di ciò che suscitano negli altri – e la consapevolezza delle emozioni per gestire le relazioni. E poi l’attività fisica per aumentare l’autostima e l’utilizzo di tecniche di psicoterapia per superare il trauma subito (terapie di gruppo o individuali, psicodramma, arteterapia).