di Piera Villata
Dopo diversi mesi di lavoro congiunto tra la Città di Torino e il CSI Piemonte, l’Amministrazione si è dotata di una nuova convenzione che impegna i due Enti da un lato a investire in innovazione sul Sistema Informativo Comunale, dall’altro a rendere più efficienti i servizi già erogati in continuità dal Consorzio, il tutto nell’ottica di valorizzare le competenze delle risorse umane sia della Città sia del Consorzio. Nelle prossime settimane il documento dovrà passare in Sala Rossa per la discussione e l’approvazione definitiva.
La nuova convenzione, oltre a recepire la recente normativa in materia di società in-house e controllo analogo sugli affidamenti, prevede la creazione dello Steering Committee, un gruppo a garanzia dello sviluppo digitale della Città e dell’eccellenza dei servizi che verranno erogati alla città nel rispetto dei tempi di consegna e dei livelli di qualità stabiliti nella stessa convenzione.
Viene previsto inoltre, per la prima volta, un sistema premiale di incentivazione del personale sia della Città sia del Consorzio commisurato agli effettivi livelli di qualità dei servizi erogati. All’interno della convenzione è stato inoltre strutturato un nuovo catalogo di servizi che il consorzio fornirà alla città, basato sull’ internalizzazione di alcuni servizi e conseguente acquisizione di competenze su tematiche specifiche.
La Città persegue così il suo obiettivo di acquisire la governance delle scelte tecnologiche, di investire su progetti innovativi attraverso una strategia di collaborazione, di forte focalizzazione sull’analisi delle aspettative dei cittadini e dei loro comportamenti, ma soprattutto di formazione e creazione di competenze interne. Si investe nuovamente sulla crescita e formazione dei propri dipendenti, attraverso la creazione di gruppi misti a sviluppo di innovazione dove, dipendenti del comune e del Consorzio lavoreranno con altri enti innovativi pubblici quali Università, Politecnico, Garr (Gruppo per l’Armonizzazione delle Reti della Ricerca), Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e soggetti privati. L’infrastruttura pubblica che verrà creata in questi anni e che rimarrà alla città quale un cloud pubblico, la rete della smart city (per connettere persone, dati oggetti, e in futuro anche macchine) una piattaforma di bigdata, sono solo alcuni esempi per i quali i gruppi misti sono già all’opera. Ma la nuova operatività verrà applicata anche per la creazione di un sistema informativo comunale più efficiente basato su alcuni capisaldi quali l’utilizzo del cloud per la diminuzione delle spese e la semplificazione del riuso di software tra enti, l’utilizzo di una piattaforma di bigdata, e la preferenza di software open. Scontato ma opportuno sottolinearlo, la trasformazione verso l’innovazione non potrà avvenire senza l’appoggio della Regione e il coinvolgimento dell’area metropolitana.