di Luisa Cicero
Maurizio Braccialarghe, assessore alla cultura, turismo e promozione della città spiega l’Art Bonus – credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura
L’Art Bonus non è altro che un modo in cui le persone, volontariamente, possono concorrere alla realizzazione di interventi sulle cose in cui credono, cercando di destinare un parte delle loro tasse.
Come funziona?
Lo spiego con un esempio: io, persona x, apprezzo tantissimo le biblioteche del Comune di Torino. Mi piacerebbe che potessero dotarsi di un parco macchine nuovo con programmi di alfabetizzazione installazioni automatiche ecc. Per realizzare questo il Comune mi dice che ci vorrebbero 230mila euro iva compresa. Cosa posso fare? Quando, a partire da marzo, il conto corrente sarà attivo, la persona x potrà versare la cifra, fino al limite del 15% del suo reddito imponibile, sul conto con quella particolare finalità. La ricevuta consegnata dopo il pagamento dev’essere conservata. Sarà con quella che si avrà un credito di imposta per i successivi tre anni, pari al 65% dell’erogato, in deduzione dalle tasse che si dovranno pagare.
Un’idea importante. Com’è nata?
Durante questi anni mi è capitato più volte di imbattermi in cittadini che mi dicevano gli sarebbe piaciuto concorrere direttamente al miglioramento di alcuni servizi. Un esempio fra tutti aiutare il sistema delle biblioteche. Mi è anche successo più volte che qualcuno mi dicesse di essere preoccupato della condizione di alcuni monumenti. Ci siamo quindi chiesti come far concorrere anche i cittadini alla ‘costruzione’ delle cose che a loro piacciono di più. Ecco com’è venuta l’idea. Per la prima volta il nostro Paese sperimenta una normativa, questa dell’Art Bonus, che consentirà a tutti, se lo si desidera, di versare fondi su alcuni capitoli predefiniti, quelli legati al patrimonio pubblico per opere di ordinaria e straordinaria manutenzione e per l’acquisto di sistemi che potranno consentire di migliorare il servizio anche dal punto di vista tecnologico.
Quali sono le aspettative?
Mi auguro che anche nel nostro Paese, come avviene in altre culture, ad esempio in quella anglosassone, questo strumento porti a una partecipazione diretta. Spero che le persone riescano a prendere possesso di questo strumento avendo, in fretta, la soddisfazione di veder realizzata l’azione. Non a caso i primi obiettivi indicati sono di importi limitati. E di veloce attuazione. Mi auguro dunque che si possa attivare una coscienza collettiva pubblica. Questa è un’ipotesi sperimentale, durerà per i redditi 2014,15,16. La buona riuscita potrà essere l’elemento che la farà rendere definitiva l’iniziativa. Spero metta radici e diventi un modo per destinare una parte delle tasse che comunque dovremmo pagare almeno a un utilizzo che abbiamo scelto personalmente.
I primi progetti individuati dalla città a cui destinare le eventuali donazioni liberali da parte dei soggetti interessati si dividono in due categorie 1)Interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali cittadini: Tempio della Gran Madre di Dio – piazza Gran Madre di Dio n. 4; Mausoleo della Bela Rosin – strada Vicinale del Castello di Mirafiori; Ex Cimitero San Pietro in Vincoli – via San Pietro in Vincoli n. 28; Biblioteca Villa Amoretti ed Aranciera – Parco Rignon via Filadelfia n. 205; Conservatorio G. Verdi – Sala musicale e annessi servizi – piazza Bodoni; Gruppo monumentale in piazza IV Marzo e monumento ad Angelo Brofferio nel Giardino della Cittadella; Opere monumentali di arte pubblica; Circolo Didattico “A. GABELLI” di via Santhià, n. 25 comprendente l’edificio storico di via Banfo n. 32 ospitante la scuola primaria G. E. Pestalozzi; I.C. A. Pacinotti – C. Boncompagni di via Le Chiuse n. 80 comprendente l’edificio storico di via Vidua n. 1, ospitante la scuola primaria C. Boncompagni; Collezioni storiche della Biblioteca civica centrale
2)Interventi a sostegno degli istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica: Biblioteche civiche torinesi; Archivio Storico della Città di Torino; Museo Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706; MuseoTorino (il museo virtuale della Città). www.museotorino.it).