Cooperazione con atenei africani per un cibo “democratico”

di Mauro Marras

Creare classi dirigenti consapevoli e mature che sappiano costruire adeguati interventi orientati alla sicurezza alimentare e a un uso sostenibile delle risorse naturali, come, ad esempio, nella produzione di energia. Il progetto Russade (Réseau des universités sahéliennes pour la sécurité alimentaire et la durabilité environnementale) ha coinvolto tre università del Niger, Burkina Faso e Ciad insieme a Regione Piemonte e Università di Torino ed è dedicato al rafforzamento delle istituzioni di insegnamento superiore: ha ricevuto dall’Unione europea (Programma di cooperazione EdulinkII) un finanziamento di quasi 500mila euro, su un costo totale di circa 900mila.

 

Prima a destra, l’assessora all’Ambiente Stefania Giannuzzi

Alla presentazione dei risultati del progetto che si chiuderà nel prossimo mese di aprile era presente l’assessora all’Ambiente Stefania Giannuzzi, ha sottolineato la comunanza degli obiettivi del progetto con gli intenti dell’Amministrazione cittadina, ovvero “garantire accesso a cibo sano, etico e sostenibile a tutte le cittadine e cittadini di questo territorio. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale ripensare il sistema alimentare cittadino e metropolitano in tutte le sue dimensioni, partendo dalla ricostruzione del sistema di governance delle politiche e dei flussi economici che hanno fortissime ricadute sugli stili di vita. Significa inoltre favorire lo scambio di idee e pratiche, ma anche di approcci sistemici tra diverse culture, per fare emergere soluzioni innovative e adattate al contesto locale”.

La nostra città è considerata capitale mondiali del cibo “sano , pulito e giusto”, grazie alla crescita di Slow Food e Terra Madre e del loro paradigma della produzione alimentare democratica, sostenibile ed equa. Dobbiamo rafforzare questa vocazione, ha proseguito Giannuzzi, “creando una struttura di governance innovativa per implementare una visione che riconosce a Torino la capacità di rendere diffuso e accessibile a tutti il cibo di qualità, coinvolgendo produttori, trasformatori, cittadini e gruppi di consumatori, atenei ed enti di ricerca: una Food Commission capace di creare innovazione anche nel comparto alimentare”.

In merito al progetto Russade, l’assessora ha infine dichiarato: “Siamo sicuri che nel prossimo futuro la cooperazione con altri atenei internazionali e fra diverse culture sarà fondamentale per  arricchire ulteriormente anche il nostro territorio di competenze”.

Grazie al progetto Russade è stato creato un Master II (sistema LMD francese) in “Sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale”, dedicato a studenti di  estrazione disparata, sia come nazionalità sia come formazione, incentrato non tanto sulla trasmissione tradizionale di competenze tecniche quanto su un metodo formativo rivolto ad integrare teoria, pratica e sperimentazione e a promuovere l’interazione tra docenti omologhi di diversa nazionalità e tra questi e i cittadini.