di Mauro Gentile
Gli agenti del Nucleo Progetti e Servizi Mirati della Polizia Municipale di Torino, nell’ambito delle attività finalizzate al contrasto del reato di borseggio sui mezzi pubblici cittadini, dal giugno scorso a oggi hanno effettuato undici arresti, ventitré denunce a piede libero e un fermo di polizia giudiziaria.
Per sottrarre telefoni cellulari e/o portafogli ad anziani, donne e minori, i borseggiatori solitamente agiscono con destrezza ma, come è risultato in una circostanza, anche usando la forza.
Si tratta di persone che, in genere, si organizzano in gruppi e ognuno ha un compito ben preciso: uno esegue materialmente il borseggio, altri effettuano la schermatura con il proprio corpo sia nei confronti della vittima sia di possibili testimoni, altri ancora creano diversivi. Spesso utilizzano stratagemmi per occultare il momento del borseggio (borse di plastica, giubbotti con tasche tagliate, giornali in mano o abiti appoggiati sugli arti superiori). Il “campo d’azione” sono i bus e le pensiline affollate, le zone antistanti gli uffici postali o le banche nel periodo di ritiro delle pensioni, e le zone di uscita dalle scuole e dagli uffici, negli orari di punta e le aree mercatali.
L’indagine, denominata “Mano invisibile bis”, è la continuazione di una prima operazione effettuata nel giugno 2016 e che aveva portato all’emissione, da parte del Giudice delle Indagini Preliminari, di misura cautelari in carcere nei confronti di 21 soggetti.
In questa operazione, svolta sempre in modo continuativo, gli agenti del Nucleo Progetti e Servizi Mirati della Polizia Municipale di Torino hanno effettuato arresti in flagranza, raccolta di “precedenti”, consultato banche dati (Sistema d’Indagine, Inps, Agenzia delle Entrate, Anagrafe), raccolto denunce, utilizzato immagini della videosorveglianza a bordo dei mezzi pubblici in collaborazione con GTT.
Le indagini, coordinate dal P.M. sostituto Procuratore della Repubblica dott. Andrea Padalino, sulla scorta delle informative di P.G. della Polizia Municipale, hanno consentito la richiesta di emissione, da parte del Giudice delle Indagini Preliminari dott. Cristiano Trevisan, di ulteriori 5 misure cautelari in carcere, tutte eseguite nelle ultime 48 ore, stante la possibilità che gli indagati reiterino il reato e che alcuni di questi possano darsi alla fuga.
La buona notizia è che il fenomeno del borseggio, dalla data di giugno a oggi, ha subito una sensibile riduzione. Come riscontrato da GTT, questi interventi hanno drasticamente abbattuto del 51% le segnalazioni di borseggi sui mezzi pubblici rispetto al semestre precedente.