di Mauro Marras
Corsi di formazione e informazione per dipendenti comunali e per gli organi politici, con l’applicazione di obiettivi specifici a dirigenti e funzionari nel Piano di gestione dell’Ente al fine di superare linguaggi discriminatori dal punto di vista del genere negli atti comunali e nella gestione dei servizi. Stabilire un prospetto di Linee Guida come strumento operativo a disposizione degli uffici.
Il fine è di riscrivere la modulistica e diffondere una cultura del rispetto di genere in tutti gli atti pubblici, negli strumenti di comunicazione e informazione, trasformando il linguaggio del Comune di Torino in ogni sua manifestazione interna ed esterna.
È quanto ha deciso la Giunta comunale, su proposta dell’assessore Marco Giusta, nel corso della riunione di oggi. La delibera approvata trae origine dalla Carta di Intenti “Io parlo e non discrimino” presentata l’8 marzo scorso e condivisa da Città di Torino e Città Metropolitana di Torino, Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, Università degli Studi e Politecnico, frutto di un gruppo di lavoro interistituzionale e aperta a tutte le realtà pubbliche e private che intendano adottarla. La Carta di Intenti intende diffondere all’interno degli Enti una cultura antidiscriminatoria nel linguaggio amministrativo, attraverso corsi, gruppi di lavoro e altre azioni di promozione.
“C’è una diffusa tendenza nella politica italiana, espressasi anche di recente, a dire alle donne come devono definirsi, come devono parlare di sé – ha detto in proposito l’assessore alle Pari Opportunità Marco Giusta -. La carta ‘Io parlo e non discrimino’ va in senso contrario e la Giunta oggi ha definito un percorso per la sua applicazione, che pone le Pubbliche amministrazioni – e per prima la Città di Torino – come motori di cambiamento, eliminando la discriminazione di genere dal linguaggio burocratico e dai servizi rivolti alla cittadinanza”.
Già nel corso del 2016 alcuni gruppi di lavoro in Comune hanno affrontato la riscrittura di alcune modulistiche e si sono tenuti corsi di formazione specifici. Inoltre, gli uffici del Consiglio comunale hanno riscritto il testo dello Statuto in senso antidiscriminatorio, testo che dovrà essere approvato dagli organi competenti.