di Michele Chicco
Fino al 6 marzo Palazzo Madama presenta la mostra “Emanuele d’Azeglio. Il collezionismo come passione”, che celebra, a duecento anni esatti dalla sua nascita, il grande collezionista e mecenate piemontese che, dopo una brillante carriera diplomatica, fu dal 1879 al 1890 direttore del Museo Civico di Torino.
L’esposizione, curata da Cristina Maritano, conservatore per le arti decorative di Palazzo Madama, si concentra sulla grande passione collezionistica di Emanuele d’Azeglio, le cui preziose raccolte di ceramiche e di vetri dorati, graffiti e dipinti, conservate a Palazzo Madama, costituiscono oggi una collezione unica al mondo, per qualità e numero di pezzi.
Vittorio Emanuele Taparelli d’Azeglio nasce nel 1816 a Torino in una delle più importanti famiglie della nobiltà piemontese dell’epoca ed è avviato alla carriera diplomatica che lo porta a prestare servizio in varie sedi europee: Monaco di Baviera, Vienna, L’Aja, Bruxelles, San Pietroburgo. Molto apprezzato da Cavour non solo per l’abilità politica ma anche per la sua cultura e capacità di intessere relazioni sociali, nel 1850, a soli 34 anni, diventa ministro plenipotenziario a Londra per il Regno di Sardegna, e poi d’Italia. Ritiratosi dall’attività diplomatica nel 1868, cresce in lui l’impegno verso il Museo Civico di Torino, a cui fa confluire donazioni e segnalazioni per gli acquisti, con l’ambizioso obiettivo di renderlo una realtà di rilievo internazionale nelle arti decorative, sull’esempio dei prestigiosi musei inglesi.
La mostra a Palazzo Madama coinvolge tutti i piani del museo attraverso un percorso “diffuso” segnalato al pubblico da un’apposita grafica. Insieme alla raccolta ceramica, oggetto di attenzione costante e continuamente incrementata, colleziona oltre un centinaio di vetri eglomisés, dipinti e dorati, che lascia in eredità al Museo torinese.
L’omaggio alla famiglia d’Azeglio proseguirà la prossima primavera alla GAM di Torino con un’esposizione in Wunderkammer dedicata a Massimo d’Azeglio in occasione dei 150 anni dalla sua morte.