di Mariella Continisio
E’ stato siglato questa mattina il nuovo protocollo d’intesa per l’anno scolastico 2016-2017 del Provaci ancora, Sam!, il progetto interistituzionale che promuove il successo formativo e contrasta la dispersione scolastica. In vent’anni di esperienza sono stati coinvolti 40mila ragazzi a fronte di 6 milioni di euro investiti.
Oggi il progetto si rinnova attraverso un impiego di risorse umane ed economiche per oltre 1 milione di euro. Provaci ancora Sam! si candida a diventare un progetto nazionale contro la dispersione scolastica che interessa il 14% degli studenti della scuola dell’obbligo. Nei quartieri poveri, però le percentuali aumentano fino 20/25% con punte che toccano il 30%, dati snocciolati da Marco Rossi Doria, maestro di strada a Napoli ed ex sottosegretario all’Istruzione.
Il documento è stato sottoscritto da Città di Torino (assessori Federica Patti, Sonia Schellino, Marco Giusta), Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte (Franco Calcagno), Compagnia di San Paolo (Francesco Profumo), Fondazione per la Scuola (Ludovico Albert) e l’Ufficio Pio (Giovanni Tosco) al termine dell’incontro con i giornalisti che si è svolto a Palazzo Civico.
‘Provaci ancora, Sam!’ “è una delle iniziative più importanti e caratterizzanti le politiche scolastiche e sociali di Torino e ha il pieno appoggio di questa amministrazione“, hanno ribadito le assessore all’Istruzione e alle Politiche sociali della Città di Torino.
“Uno dei punti del nostro programma è intercettare buone prassi internazionali per tessere la migliore progettualità sulla base delle esperienze raccolte. Anche Torino ha buone prassi da condividere e Provaci Ancora Sam è senz’altro una di queste. Ringrazio quindi chi lavora quotidianamente nella gestione di questo importante servizio della Città e mi auguro che questa esperienza venga accolta a livello nazionale” ha aggiunto Giusta.
Questa mattina a Palazzo civico erano presenti due ragazzi che hanno partecipato al progetto: Sumbu Yann-Joanne diciottenne della Costa d’Avorio e Luca Paul Petrisor coetaneo rumeno. Il primo sta frequentando un corso per fare l’elettricista “In futuro voglio fare questo lavoro e aiutare la mia famiglia”, il sogno nel cassetto di Luca è fare il meccanico “E’ un attività che mi piacerebbe fare perché i motori delle macchine sono la mia passione”.
“Vorremmo partecipare al bando nazionale promosso dal governo contro la povertà educativa – ha detto Profumo – per mettere a disposizione del Paese un’esperienza positiva che ha aiutato migliaia di ragazzi in difficoltà a recuperare il percorso scolastico. Consapevoli che siamo il soggetto più attivo nel Paese in questo tipo di politica sociale così importante”
Il Progetto mira a reinserire in percorsi scolastici e sociali le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi che si sono allontanati dai circuiti formativi e a strutturare, già a partire dalla scuola primaria fino alle medie inferiori, un nuovo modello di intervento che prevenga il fenomeno della dispersione scolastica, a partire dalla valorizzazione di un curricolo fondato sulle competenze, tra le quali quelle di cittadinanza. Il programma, inoltre, ha l’obiettivo di favorire il successo formativo di tutti gli allievi attraverso l’adozione di strategie didattiche inclusive; potenziare la sinergia con le risorse dell’extrascuola e sostenere l’integrazione tra il lavoro dei docenti, quello degli educatori e volontari al fine di consolidare la “comunità educante”; adottare un approccio preventivo e di lavoro cooperativo.
Due gli ambiti di intervento del progetto: la prevenzione primaria e la prevenzione secondaria. La prima si rivolge alle alunne e agli alunni delle classi quarte e quinte della scuola primaria e a tutti i ragazzi e le ragazze delle medie. Gli operatori delle associazioni programmano insieme ai docenti le azioni svolte durante l’orario scolastico e in orario extrascolastico. Si tratta di attività laboratoriali di diverso tipo, ma sempre legate alle materie curricolari. Nel corso di questo anno scolastico verranno coinvolte 40 scuole torinesi, 129 classi e 21 Organizzazioni territoriali per un totale di circa 2.800 bambini e ragazzi.
La prevenzione secondaria, che quest’anno sarà rafforzata grazie a specifici percorsi di accompagnamento, è indirizzata ai ragazzi e alle ragazze over 14 con fragilità sociali che hanno difficoltà di inserimento scolastico e sono a elevato rischio di dispersione e che non hanno conseguito la licenza media. Questa parte del programma, che coinvolgerà complessivamente 160 ragazze e ragazzi, prevede due modalità di intervento: la tutela integrata, che realizza un intervento congiunto in classe di docenti ed educatori, è articolata in due anni. Nel primo, gli studenti tra 14 e 16 anni, pluri-ripetenti e che non abbiano conseguito la licenza media, acquisiscono le conoscenze di base della lingua italiana; il secondo è rivolto ai ragazzi che hanno conseguito la licenza media nel primo anno e che necessitano di un ulteriore accompagnamento per proseguire gli studi. Infine nei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti gli educatori svolgono interventi soprattutto extrascolastici di socializzazione e cittadinanza (CPIA) per minori tra i 16 e 18 anni. Le attività sono comunque finalizzate al conseguimento della licenza e alla possibile prosecuzione in percorsi di istruzione superiore o di formazione professionale.