di Mauro Marras
Questa mattina l’assessore alle Famiglie e alle pari Opportunità Marco Giusta ha riunito un tavolo di lavoro sull’area di libero scambio che, dal prossimo gennaio, avrà sede nello spazio di Ponte Mosca; un tavolo cui hanno partecipato le più importanti realtà aggregative e culturali del territorio al fine di disegnare un progetto comune di integrazione del libero scambio nel territorio di Aurora per tutto il 2017. Nel pomeriggio, l’assessore ha relazionato in Consiglio comunale sulle intenzioni della Giunta e sulla necessità di affrontare il tema del libero scambio come “una risposta a una serie di esigenze e di bisogni di nostri concittadini e concittadine … di avere un sostegno al reddito per molti, per mettere insieme il pranzo e la cena per altri”.
La Città, ha spiegato Giusta oggi al Consiglio comunale, ha lavorato su tre tavoli. Il primo con le “realtà più “istituzionali” della zona, dalla circoscrizione ai commercianti del balon ai rappresentati dei comitati dei cittadini, insieme all’assessorato al Commercio e al comandante della Polizia municipale”. Il secondo con le forze dell’ordine (Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza) per definire chi usa tale spazio in modo non corretto, definendo casi di eventuale abusivismo o illegalità.
Il terzo, quello riunito oggi, ha invitato e coinvolto Scuola Holden, The Gate, YEPP, ANGI, CICU, ARCI, FIERI, CGIL, UIL, Cecchi Point, Ass. La Brezza, AFAQ, Parrocchia San Gioacchino, Centro Culturale Islamico di Via Chivasso, Centro Culturale Islamico di Via La Salle, Casa Circondariale Lo Russo Cotugno, Fitzcarraldo, Lavazza, Robe di Kappa, Ufficio Stranieri e Nomadi,Circoscrizione VII, Consolato della Romania, Polizia Municipale, Questura e Carabinieri.
Il tavolo ha definito quattro filoni di progettualità comuni: la cura del verde e degli spazi pubblici; il recupero e riuso degli oggetti; la scrittura del bando “al fine di valorizzare e migliorare il libero scambio integrandolo e rimodulandolo in base alle esigenze e criticità del territorio”; i percorsi di integrazione. La raccolta e il coordinamento dei progetti è demandata al Progetto The Gate.
“Persone e rumore. E povertà”. Ha esordito così Marco Giusta, per raccontare il perché di un’iniziativa così contrastata e complessa, portatrice di degrado per molti e per molti occasione di reddito e possibilità di aprire “percorsi di autonomia e di autodeterminazione”: essere cittadini e cittadine, dunque, a testa alta e con un minimo reddito realizzato in proprio. Per tanti, anche, un’occasione di integrazione.
Ma il libero scambio è anche il luogo del riuso, della valorizzazione di oggetti destinati ad essere rifiuti che qui trovano nuova vita e offrono opportunità di reddito o di risparmio a tante persone: sono 8 le tonnellate di merce che ogni settimana viene sottratta ai cassonetti per riprendere una funzione.
I “cartellinati”, gli iscritti al servizio che si improvvisano “scambiatori” di oggetti, sono oltre mille. Un tempo per quasi la totalità stranieri, oggi per il 35 per cento sono italiani e di questi il 14% è di sesso femminile. L’età media è tra il 31 e i 50 anni, e il 60 per cento di loro risulta disoccupato. Per poter agire nell’area occorre essere iscritti, lasciando una copia del documento d’identità e del codice fiscale e pagando 10 euro, cifra che comprende l’occupazione del suolo pubblico. I frequentatori dell’area, i “clienti”, sono oltre 15mila ogni domenica.
“Ci stiamo lavorando, come vedete” ha spiegato Giusta, “mettendoci mente e cuore e chiedendo un aiuto a chi ha esperienza e competenza sui temi, dando risposte chiare alla cittadinanza sia in termini di sicurezza, sia in termini di comprensione di una realtà”. E ha concluso: “Per noi al centro ci sono le persone, i loro bisogni, le loro necessità; c’è la possibilità per le famiglie di acquistare un gioco che non potevano permettersi in nessun altro mercato. Mettere al centro le persone e, a partire da loro, costruire le politiche della città”.
Qui il testo dell’intervento di Marco Giusta in Consiglio comunale.