di Mauro Marras
Un libro è un’occasione d’incontro. Un modo di parlare con persone nuove di qualcosa che ti ha emozionato, o ti ha deluso, ma che comunque ti ha fatto pensare. Di uscire di casa e dividere con altri un’esperienza, per poi prenderci gusto e trovare lo stimolo per farne altre.
Insomma, a Mirafiori le belle storie vissute nascono dalle belle storie scritte. E Leggermente è una bella storia nata sette anni fa a Cascina Roccafranca, quell’avamposto di periferia dove le persone si trovano per difendersi dall’omologazione, dal conformismo, dalla solitudine.
Leggermente ha nella lettura partecipata il suo tratto principale, da cui derivano molte altre declinazioni. Si legge un libro e lo si utilizza come traccia di discussione poi si invita lo scrittore e lo si mette a parte di quanto discusso. Una lettura vissuta, quella di Leggermente, che si è via via amplificata nelle scuole – 61, poste anche al di fuori del perimetro della Circoscrizione 2 – nelle biblioteche, nei condomini. Certo, anche nei condomini: in due di questi sono nate delle piccole biblioteche, uno a nord e uno a sud della Grande Fabbrica.
Da ottobre ad aprile, un drappello di scrittori calerà su Torino per incontrare i suoi lettori più appassionati: oggi è stata la volta di Valeria Parrella, lunedì toccherà ad Andrea Vitali, sempre alla Roccafranca. Il 9 novembre l’inaugurazione ufficiale, con Maurizio De Giovanni al Mausoleo della Bela Rosin (il libro è “Serenata senza nome”, edito da Einaudi). Saranno anche nelle scuole e alla Biblioteca di Villa Amoretti, alla Casa nel Parco. Parleranno con ragazzi e adulti, coglieranno emozioni e reazioni post lettura di gruppi a volte composti da 100-150 persone.
L’anno scorso hanno partecipato nove gruppi di lettura, circa 1300 partecipanti; nelle scuole 700 ragazzi di 29 classi hanno adottato 4 autori. Questi gli autori di quest’anno: oltre a Parrella, Vitali e De Giovanni, Paolo Giordano, Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Francesco Carofiglio, Carlo Cottarelli, Diego Da Silva, Paolo Di Paolo, Maria Rita Parsi.
In Leggermente spazi di partecipazione e spazi di cultura si fondono. L’esperienza delle case di quartiere, che sperimentano ogni giorni nuove soluzioni per ricostruire il tessuto sociale delle periferie, si annoda con la promozione della lettura condotta incessantemente, pur con la povertà di mezzi che i tempi impongono, dalle Biblioteche civiche. “Un libro ha troppe cose al suo interno per dare al lettore la possibilità di raccoglierle tutte” ha detto oggi l’assessore alle Pari Opportunità (e delega alla Rigenerazione urbana) Marco Giusta, sottolineando la sua passione per la lettura, con un accento su quella fantastica, “che allena al rovesciamento delle situazioni e a ipotizzare scenari alternativi”. “Fare rete – ha proseguito l’assessore – nel progetto oggi presentato che unisce le realtà delle case del quartiere e delle biblioteche civiche, diventa un modo per scoprire tante cose insieme, l’interazione diventa ricchezza condivisa, un sostegno a percorsi di interazione e di integrazione assai prezioso e necessario. Con questa iniziativa, Torino sviluppa sempre di più quegli anticorpi necessari nei momenti di difficoltà dando una risposta corale a livello cittadino”.
Il progetto Leggermente quest’anno raddoppia la sua estensione territoriale, grazie all’unione di due Circoscrizioni, la 2 e la 10, in una sola, come ha sottolineato la presidente della Circoscrizione 2 Luisa Bernardini, che ha anche auspicato una continuità del Salone del Libro Off, magari con un taglio tematico. E Paolo Messina, direttore delle Biblioteche civiche, ha sottolineato che “la manifestazione rientra nella missione di base delle biblioteche, nel ruolo sociale che esse ricoprono, una funzione di incontro anche intergenerazionale”. Una fusione perfetta quella tra case del quartiere e biblioteche, anche per Renato Bergamin, direttore di Cascina Roccafranca, “che rende tutto più efficace e produttivo”. E Giuseppe Culicchia ha riportato la sua esperienza di lettura comune dell’anno scorso: “Mi sono trovato davanti 150 persone che avevano letto il mio libro, con le quali ho affrontato un’analisi ricca e interessante del mio lavoro di scrittore. Nemmeno uno scrittore di fantasy o di fantascienza avrebbe immaginato, negli anni ’60 e ’70, che Mirafiori sarebbe stato un luogo di promozione della lettura”, con un progetto che “riesce a scatenare la passione non solo per il libro, ma per la lettura“.
Per informazioni: http://www.cascinaroccafranca.it/leggermente/