di Raffaela Gentile
“Banda larga, WiFi e Open data: questi i requisiti tecnologici essenziali per far sì che Torino sia sempre più smart. A breve, medio e lungo termine la nostra mission sarà quella di offrire ai cittadini servizi innovativi e semplificati grazie ai quali potranno dialogare con l’Amministrazione, supportando altresì l’inclusione dei nativi non digitali, attraverso un mediatore digitale che nei nostri centri servizi aiuti le persone ad avere una maggiore dimestichezza con le nuove tecnologie. La città smart è una città che mette in comunicazione le persone tra loro, ma anche oggetti. E’ un luogo che condivide non solo servizi (trasporto urbano, elettricità, acqua, ecc…),ma anche la conoscenza, l’informazione, l’esperienza e la fiducia reciproca”. Questa è in estrema ciò che ha spiegato l’assessore Paola Pisano agli studenti del corso di laurea magistrale in “Economia, Politiche e Management del Territorio” del dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania. Accompagnati dai docenti Luigi Scrofani, Sonia Giaccone e Pierluigi Catalfo, i futuri manager del territorio sono stati a Torino per confrontarsi e approfondire i vari temi legati alle trasformazioni delle città: dall’economia industriale a quella post-industriale, i processi di implementazione della pianificazione strategica e del marketing territoriale, dell’organizzazione di grandi eventi, dell’offerta di social housing e di economia della cultura.
L’incontro, promosso dalla Città, in collaborazione con IcxT-Centro Interdipartimentale di innovazione dell’Università di Torino, si è svolto presso l’assessorato all’Innovazione e Smart City della Città. Oltre all’assessore Pisano erano presenti il Professore Marco Pironti di ICxT, Davide Canavesio di Spazio MRF, Pier Paolo Pecchini Executive Manager di Ventana Group, Cristina Natoli del MIBACT.
“Fare gioco di squadra e imparare a comunicare il nostro lavoro questo è ciò che ci prefiggiamo perché, fuor di metafora, – ha spiegato il Professore Pironti di IcxT-Centro Interdipartimentale di innovazione dell’Università di Torino – spesso si lavora per far perdere il nostro concorrente invece di collaborare”.
“Dalla Fabbrica alla Fucina di idee” questo è il tema che ha illustrato Davide Canavesio di Spazio MRF . “La nostra scommessa – ha detto Canavesio – è quella di aprire i 300mila mq dell’area dismessa dalla Fiat al territorio. Per questo abbiamo pensato ad un concorso internazionale di idee. Dei 1000 professionisti interessati all’area Mirafiori abbiamo selezionato 78 progetti. Una giuria internazionale ha scelto 8 finalisti (sei dei quali torinesi) che si sono confrontati con i soggetti del territorio”.
“Trasformare un grande evento in un evento grande”. Ha esordito così Pier Paolo Pecchini Executive Manager di Ventana Group nell’illustrare la sua esperienza di organizzatore di manifestazioni nazionali e internazionali. “Un evento – ha aggiunto Pecchini – non può nascere e morire in sé, bisogna pensare ad un calendario che accompagni l’evento prima, durante e dopo. Per questo i vari soggetti pubblici e privati devono condividere il progetto lavorando in modo organico, componibile e integrato”.
Si è soffermata su alcune esperienze di “Rigenerazione del patrimonio industriale piemontese, l’architetta Cristina Natoli del MIBACT. “Dismissioni e Rigenerazione sono le due parole chiave per comprendere la tutela del patrimonio industriale. Una dismissione è un abbandono che crea una frattura e un impoverimento economico e sociale del territorio. Pensando ad una dismissione non come una rottura, ma come un’opportunità, ecco allora che la rigenerazione è una scommessa per trasformare un’area dimessa in una nuova realtà positiva e produttiva”.