di Mauro Gentile
“Servono testa e cuore, insieme, per agire con efficacia”. Parole di suor Angela Pozzoli (nella foto), fondatrice e guida del Coordinamento Madre-Bambino, usate questa mattina – in occasione della presentazione alla stampa, nella sede del Volontariato Vincenziano, del rinnovo del protocollo d’intesa tra Città di Torino, Regione Piemonte, Tribunale per i Minorenni del Piemonte, Città della Salute e venticinque organizzazioni del privato sociale – per spiegare con estrema semplicità quanto è importante la collaborazione tra le istituzioni (la testa) e il cuore (le associazioni di volontariato) per cercare, proprio “lavorando insieme, unendo valori e realizzando sinergie”, di rispondere positivamente alle sempre più numerose richieste di aiuto, assistenza e sostegno che arrivano da gestanti e mamme, da donne, sole o con figli, in difficoltà e talvolta anche vittime di violenze.
Nel solo 2015, proprio grazie al lavoro di squadra svolto dal Coordinamento, sono state 495 le mamme e 573 i bambini che hanno trovato accoglienza in quaranta strutture pubbliche e del privato sociale, mentre il call center Madre-Bambino – attraverso ospedali, forze dell’ordine, associazioni, comunità, centri di volontariato, parrocchie e servizi sociali – ha ricevuto e risposto a 412 richieste di intervento in cui si segnalavano maltrattamenti, situazioni di grave disagio, bisogno di accoglienza, necessità di sostegno economico.
Dall’assessorato alle Politiche sociali della Città di Torino sottolineano che il Coordinamento Madre-Bambino costituisce un “esempio concreto del fatto che integrazione e lavoro di rete rappresentino la vera forza del lavoro sociale”.
“Nel corso del tempo – aggiungono da via Giulio – il Coordinamento ha saputo individuare nuove soluzioni per fronteggiare nuovi problemi. Proprio come l’istituzione di un call center, tra le attività che oggi permettono di dare risposte concrete, in tempo reale, a donne e mamme estremamente provate dalle vicissitudini della vita”.
Nato sei anni fa, il servizio telefonico ha risposto fino ad oggi complessivamente a 2mila e 600 richieste di aiuto, consentendo peraltro un uso più razionale delle risorse.
“Al Coordinamento – spiegano dall’assessorato – ci si era resi conto che un numero sempre maggiore di richieste di accoglienza proveniva da donne sole o con figli, che spesso bussavano a molte porte senza risposte o, al contrario, ne ottenevano più d’una, sottraendo in questo modo risorse preziose che potevano essere destinate a casi analoghi”.
“Costruire, attraverso il call center Madre-Bambino, un punto unificato di raccolta delle domande – evidenziano ancora da via Giulio – ha contribuito in questi anni, oltre a favorire la collaborazione e il lavoro in rete tra pubblico e privato, a fare un uso migliore delle risorse economiche, professionali e di quelle messe a disposizione con tanta passione, competenza e generosità anche dal mondo del volontariato”.