di Mauro Marras
La ricerca del motore più economico promossa da una multinazionale del petrolio? È possibile, la Shell lo fa da 31 anni con l’Eco-Marathon, un evento “concepito e realizzato per promuovere valori quali il rispetto dell’ambiente, l’efficienza energetica, il riconoscimento della diversità individuale e culturale”, spiegano in un comunicato i vertici dell’azienda. E il Politecnico è uno dei poli di ricerca più attivi in questa gara tra prototipi, con due modelli che partecipano all’evento ormai da nove anni.
La Shell Eco-Marathon è una competizione per veicoli a basso consumo di energia, pensata come “progetto educativo che unisce il valore dello sviluppo sostenibile con la guida di un veicolo che usi il minor quantitativo possibile di energia. L’evento è rivolto a Team di studenti di scuole secondarie o università, gruppi autonomi rispetto a istituzioni scolastiche purché costituiti da studenti, associazioni purché in collaborazione con una scuola secondaria o un’università”.
In pratica, le scuole e le università che hanno sviluppato un prototipo scendono in gara cercando di fare più strada possibile con un litro di carburante o un kWh. Il minor consumo energetico è però solo uno dei criteri di valutazione: si stima anche la migliore innovazione tecnica, la miglior esposizione del progetto, il miglior design e lo stand più accogliente.
La 31° edizione del contest si terrà a Detroit per le Americhe, a Manila per l’Asia e a Londra per l’Europa, dal 30 giugno al 3 luglio.
A Londra saranno 228 i veicoli in gara, appartenenti a due distinte categorie: – Urban Concept, nell’ambito della quale le auto vengono create secondo i criteri più convenzionali; Prototipi, che permette di testare veicoli capaci di ridurre la resistenza e massimizzare l’efficienza del motore, favorendo anche lo sviluppo di design avveniristici. Dietro ai 228 prototipi, circa 2000 studenti di 28 paesi.
Il team studentesco del Politecnico di Torino “H2politO” è costituito da un gruppo di circa 60 ragazzi di diversi corsi di laurea dell’Ateneo. Partecipa ad entrambe le categorie con i veicoli Idra, un prototipo alimentato a idrogeno, Xam, un urban concept ibrido parallelo a etanolo.
Esiste un terzo modello prodotto dal centro di ricerca del Politecnico, Xam 2.0, che si configura come un dimostratore tecnologico per le aziende, un vero e proprio banco prova reale su cui poter sperimentare soluzioni ingegneristiche ad alto contenuto tecnologico. Competizione di riferimento per Xam 2.0 non è la Sem ma la Future Car Challenge, storica gara di regolarità che vede sfidare i veicoli innovativi dalle più importanti case automobilistiche mondiali tra le strade che collegano Brighton a Londra.
“Il prototipo Idra è composto da una monoscocca autoportante in fibra di carbonio e alimentato da una Fuel-cell a idrogeno da 700W e da un motore elettrico brushed ad alta efficienza da soli 200W, mentre l’Urban Concept Xam (Extreme Automotive Mobility) è un veicolo a etanolo, l’unico veicolo biposto e ibrido che parteciperà alla competizione. Questo dispone di due motori per la propulsione: un motore endotermico monocilindrico di 50 cc a quattro tempi alimentato ad etanolo e un motore elettrico, secondo uno schema di ibrido parallelo (parallel hybrid).
La competizione londinese sarà una nuova occasione per il Team e per lo Xam di migliorare il suo record di consumi ottenuto nel 2015 sul circuito cittadino di Rotterdam: 147 km con l’equivalente di un litro di benzina.
Per l’Italia partecipano altri sei veicoli provenienti da Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia e Sicilia.