Le proposte della Città al Lingotto

Progetti, iniziative e attività della Città di Torino saranno protagonisti al Salone del Libro in una programmazione condivisa con Città Metropolitana e Regione che offrirà al pubblico della rassegna un ricco calendario di incontri spalmato nei 5 giorni di apertura. Capace di trasformarsi e innovare, desiderosa di promuovere una cittadinanza attiva, attenta alle persone e ai loro bisogni e a stringere sinergie per accrescere il proprio ruolo internazionale, Torino – tra l’ Arena Piemonte e le sale Argento e Arancio – racconta le sue esperienze e la propria trasformazione unendo visioni, nel solco del tema del Salone, e diritti da difendere e da promuovere lungo un percorso faticoso e soprattutto non ancora concluso, di costruzione di civiltà.

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L’opera di Mimmo Paladino

Sono “Visioni di Città”, come nell’incontro a cura dell’Urban Center Metropolitano in programma sabato 14 maggio alle 10,30 nell’Arena Piemonte dove  un dibattito a più voci sul futuro delle città metropolitane italiane, prova a mettere al centro alcune questioni cruciali per lo sviluppo urbano del nostro paese: resilienza, nuove economie, rigenerazione urbana, cura civica dei beni comuni, nuovi modelli sociali ed istituzionali.

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Percorsi di politiche urbane innovative e di amministrazione partecipata che Torino ha consolidato con l’approvazione del “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani” approvato nello scorso gennaio e tema dell’incontro di venerdì 13 alle 17,30 in Sala Arancio.

Come fare in modo che tutti abbiano cibo sufficiente? Si può sprecare meno? Sono due delle domande a cui si proverà a rispondere, ancora venerdì 13, alle 11,30 nell’Arena Piemonte nel corso dell’appuntamento “Food smart cities: verso la Food Policy di Torino”.  Torino, unica città in Italia, ha inserito nel proprio Statuto il diritto al cibo. Con la sua formulazione, in riferimento all’adeguatezza nei servizi comunali, si sono volute semplicemente dare la giusta evidenza e la giusta dignità a un diritto già garantito in modo consolidato da tempo. Un esempio è la ristorazione scolastica con la differenziazione delle diete, sia per motivi culturali e religiosi, sia per ragioni di salute, e di progetti di educazione alimentare con gli orti didattici e la raccolta intelligente di pane e frutta non consumati nelle mense scolastiche. Un impegno importante contro gli sprechi e per la riduzione degli squilibri fra la popolazione.

Il cibo inteso nei suoi molteplici significati e nel suo divenire possibilità di dialogo, scambio e integrazione si trasformerà in una sorta mediatore culturale qualche ora più tardi in Sala Arancio, quando alle 20,30 verrà presentato – a cura del Centro Interculturale della Città di Torino –  Il cibo in valigia. Storie di migrazione e di vita” Nel volume più voci si alternano nel ricordare i cibi della tradizione, tra sapori, profumi e ricette, momenti di festa in famiglia e celebrazioni collettive, narrando così la propria identità, sempre in mutamento.

La formazione farà da filo conduttore agli incontri di lunedì 16 maggio quando in Sala Argento, alle 13, saranno presentate le attività di I.T.E.R., l’Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile e, alle 17.30, la nuova edizione del Festival dell’Educazione: un’occasione di scambio e circolazione di buone pratiche didattiche, attraverso seminari di approfondimento teorico, dimostrazioni e workshop con proposte metodologiche e operative, scambi tra scuole, presentazioni con poster e mostre, visite didattiche e iniziative per le famiglie.

Ancora di ragazzi, figli di un’integrazione fallita, si parlerà poco prima, alle 16 nell’ Arena Piemonte, nel corso della presentazione “Noi terroristi. Storie vere dal Nordafrica a Charlie Hebdo”.  Le vicende e le analisi del volume offriranno l’occasione di riflettere su quali possano essere le cause alla base delle forme di fondamentalismo islamico che hanno portato agli attentati degli ultimi mesi, effetti reali di una socializzazione largamente segregante più attenta a raccogliere che non ad accogliere. Anche in questo caso Torino che mette in campo un ventaglio ampio di servizi che tiene conto delle necessità e delle sensibilità culturali degli immigrati originari dei diversi Continenti e il Consiglio d’Europa ha inserito al quinto posto per la buona capacità d’integrazione tra le diverse culture saprà offrire la sua esperienza.