di Gino Strippoli
Lo Stadio Filadelfia sta rinascendo! Qualche giorno fa sono incominciati i lavori di disboscamento e pulizia dell’area cui seguirà la bonifica bellica.
E’ un momento significativo per i torinesi e quanti amano il calcio: qui giocò la squadra del Grande Torino, uno dei miti sportivi italiani universalmente riconosciuti insieme a Fausto Coppi, simboli della rinascita del Paese nel secondo dopoguerra.
Tante pagine sono state scritte su questo terreno di gioco inaugurato il 17 ottobre 1926 con la partita Torino – Fortitudo Roma, alla presenza del principe ereditario Umberto II, della principessa Maria Adelaide davanti a un pubblico di 15mila spettatori. Qui il Torino giocò le sue partite casalinghe fino al termine della stagione 1962-1963. Su questo campo i granata vinsero sei dei loro sette scudetti (a cui va aggiunto anche quello revocato del 1927) e rimasero imbattuti per sei anni, 100 gare consecutive, dal 17 gennaio 1943 alla tragedia di Superga.
A partire dal 1964 i granata si trasferirono definitivamente al Comunale, che avevano iniziato ad utilizzare saltuariamente, soprattutto per gli incontri di maggior richiamo e, di conseguenza, con maggiore affluenza e per il Filadelfia cominciò un lento declino.
Numerosi i tentativi di recupero dello stadio, a partire da quello operato nel 1970 dall’allora Presidente Orfeo Pianelli. Tra il 1980 e il 1985 più volte il Comune e la Soprintendenza richiamarono il club granata per le strutture fatiscenti e e per il pericolo dovuto a possibili crolli, fino alla dichiarazione di inagibilità del 27 settembre 1994. Il 10 aprile 1998 il Filadelfia viene raso al suolo.
Oggi, attraverso l’impegno di Comune, Regione Piemonte, Torino F.C e grazie all’impegno della Fondazione Filadelfia il mitico stadio potrà rivedrà la luce: l’inaugurazione è prevista entro l’autunno del 2016 , esattamente a 90 anni dalla nascita.