di Luisa Cicero
La prossima Stagione del Teatro Regio si compone di dieci titoli, cinque del repertorio italiano e cinque internazionale, con quattro grandi direttori d’orchestra italiani e quattro stranieri.
In piazza Castello andranno dunque in scena otto opere, di cui cinque nuovi allestimenti coprodotti con importanti teatri, il più celebre musical di Leonard Bernstein, West Side Story e, per la grande danza, lo Staatsballett Berlin, per la prima volta in Italia, con La bella addormentata di Čajkovskij nella versione di Nacho Duato. Un cartellone armonioso ed equilibrato che spazia da Vivaldi a Bernstein reso ancor più prestigioso dagli importanti inviti internazionali che porteranno il Teatro Regio a Lugano, Edimburgo e Muscat.“La Stagione d’Opera e di Balletto 2016-2017 si inaugurerà con un titolo emblematico per il Teatro Regio: La bohème, di cui festeggiamo i 120 anni dalla prima rappresentazione assoluta, avvenuta sul nostro palcoscenico – si legge sulla scheda della presentazione artistica a firma Walter Vergnano, Sovrintendente, Gastón Fournier-Facio Direttore artistico e Gianandrea Noseda, Direttore musicale -. Per l’occasione abbiamo commissionato un nuovo allestimento ad Àlex Ollé de La Fura dels Baus, il collettivo che ha rivoluzionato il modo stesso di intendere l’opera, certi che questa messa in scena darà vita a una riflessione sulla contemporaneità. (…) Il prestigio e il riconoscimento internazionale del Regio continuano a crescere: tra i numerosi inviti ricevuti torneremo, per la seconda volta, al Festival di Edimburgo, con ben due allestimenti e un concerto. Il Festival festeggia il quarantesimo anno di attività e ha scelto il Regio per chiudere in bellezza questa speciale edizione. Per l’occasione verranno messe in scena La bohème e Macbeth. Andremo anche a Lugano con La bohème in forma di concerto, al LAC, il nuovissimo centro culturale, cuore pulsante della Svizzera italiana, e per la prima volta saremo ospiti della Royal Opera House di Muscat, in Oman, teatro nel quale porteremo Aida con la regia di William Friedkin. Tutte queste produzioni saranno dirette da Gianandrea Noseda. L’Opera – termina la presentazione – ha un ruolo essenziale nell’abbattere le frontiere di un mondo che spesso è chiamato a rappresentare. Sarà dunque una Stagione nel segno della dialettica, in equilibrio tra novità e repertorio, tra proposte classiche affiancate ad altre dall’acuta analisi contemporanea; dieci titoli, la metà dei quali sono nuove produzioni create dal Regio. Questa ricchezza di richiami tra un titolo e l’altro, trasformerà il nostro Teatro in un grande ed emozionante palcoscenico del mondo nel quale, da Vivaldi a Bernstein passando per Mozart, Verdi e Puccini, ogni spettatore potrà dialogare con i grandi capolavori dell’Opera e del Balletto.
Dopo La bohème (12-23/10), a novembre (15-26/11), andrà in scena Sansone e Dalila, di Camille Saint-Saëns, in un nuovo allestimento in coproduzione con il National Centre for the Performing Arts di Pechino, frutto dello storico protocollo d’intesa che il Regio, primo teatro in Europa, ha firmato con il NCPA. A dicembre (6-11/12) sarà la volta del Progetto Musical: arriva – per la prima volta al Regio – West Side Story, di Leonard Bernstein, nell’allestimento della BB Promotion. Dal 17 al 22 dicembre sarà poi ospitato lo Staatsballett Berlin ne La bella addormentata di Čajkovskij. Le celebri e delicate melodie del grande compositore russo saranno interpretate dall’Orchestra del Regio sotto la guida di Pedro Alcalde.
A gennaio (11-22/1), per otto recite, sarà presentato un nuovo allestimento di Pagliacci, di Ruggero Leoncavallo. L’opera, dalle forti tinte e dalla verace passione che s’infiamma in gelosia, viene letta e interpretata da Gabriele Lavia che per la prima volta giunge al Regio in veste di regista.
Nel mese di febbraio (15-23/2) riprenderà il progetto Janáček-Carsen con Katia Kabanova, opera del 1921, in prima esecuzione a Torino. Dal 14 al 26 marzo, per otto recite, Gianandrea Noseda tornerà sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio con un altro titolo profondamente legato al Teatro: Manon Lescaut, opera di Giacomo Puccini che il Direttore musicale affronta per la prima volta. Ad aprile (13-23/4), per il progetto dedicato all’opera barocca, andrà in scena, a 300 anni dalla prima rappresentazione e per la prima volta in Italia in tempi moderni, L’incoronazione di Dario di Antonio Vivaldi. Una grande operazione culturale di recupero del nostro patrimonio musicale antico e di valorizzazione dell’opera del più grande compositore barocco italiano, in gran parte custodita nella Biblioteca Nazionale di Torino. Dal 16 al 28 maggio, Il flauto magico sarà in scena per ben dieci recite. Roberto Andò, regista, restituirà l’immaginario Egitto colorato e fantastico. A chiudere il cartellone sarà il capolavoro giovanile di Verdi: Macbeth: nove recite dal 21 giugno al 2 luglio.
Non mancheranno inoltre diversi approfondimenti sinfonici nella parallela Stagione de I Concerti: un’offerta a tutto tondo nella quale si potrà conoscere il genio creativo dei compositori presenti in programma.