Sono ottocento milioni circa le persone che ancora oggi soffrono la fame nel mondo, un fenomeno che coinvolge un individuo su nove e il 13 per cento della popolazione complessiva. La stragrande maggioranza vive in Paesi sottosviluppati, nel Sud del pianeta: l’Asia è il continente più colpito (due terzi della popolazione è sottonutrito) e l’Africa sub-sahariana è la regione con la più alta incidenza di questa emergenza che riguarda un abitante su quattro.
Sui temi della geografia e della sicurezza alimentare si sviluppa il dibattito del primo Geoprogress Global Forum che si è aperto oggi a Torino nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino in via Verdi 8.
“In una fase storica contrassegnata da abbondanza se non addirittura eccedenza di cibo il dibattito tende a concentrarsi sulle implicazioni etiche della ineguale distribuzione delle risorse alimentari tra un Sud del mondo, dove ancora quasi un miliardo di persone soffrono fame e malnutrizione e, un Nord caratterizzato da incertezza politica e una crescente preoccupazione per le questione etiche, ambientali e sanitarie legate ai modelli di consumo”, spiegano gli organizzatori.
Cos’ food security, food safety, politiche agricole rappresentano oggi temi molto discussi ma ancora lontani da necessarie soluzioni come dimostrano le controversie in seno all’Organizzazione mondiale del commercio e il rafforzamento da parte dei Paesi sviluppati (USA e UE) del protezionismo nel settore agricolo.
L’obiettivo del Forum è individuare indicazioni concrete all’elaborazione di politiche internazionali che garantiscano maggiori e migliori possibilità di accesso al cibo a tutte le popolazioni del mondo. Alle due giornate, organizzate dall’associazione no profit Geoforum dell’Università di Torino intervengono accademici, esperti e istituzioni internazionali, come la FAO, l’IFAD e l’associazione delloe Ong (FOCSIV).
Dopo la sessione plenaria introduttiva coordinata dal professor Francesco D’Adamo che ha aperto oggi i lavori, domani al mattino sono previste due sessioni parallele coordinate dal professor Etienne Piguet dell’Università di Neuchatel e dal professor Egidio Dansero dell’Università di Torino. Tra i temi affrontati: le relazioni tra il cambiamento climatico e la food security, l’erosione del suolo e altri cambiamenti naturali che condizionano la produzione agricola; la struttura e le tendenze del mercato mondiale del cibo, i problemi connessi al land gabbing e alla produzione di biocombustibili, all’uso del suolo, alle relazioni tra migrazioni e cultura alimentare.
Alle due sessioni seguirà un workshop coordinato dalla profesoressa Maria Giuseppina Lucia dell’Università di Torino che affronterà la relazione tra agricoltura, nutrizione e sviluppo locale. Nel corso della giornata sarà presentata l’iniziativa dell’Atlante del cibo lanciata dal professor Dansero.