di Simone Tarditi studente Dams, in collaborazione con la redazione di Torino Click
In quella che è la coda di questa edizione del Torino Jazz Festival, la sonorizzazione dal vivo del film Birdman, vincitore due anni fa del premio Oscar come miglior film, a cura del percussionista Antonio Sanchez è stato un evento di fondamentale importanza nonché assoluta prima europea dello spettacolo.
Il musicista messicano, attualmente residente a Los Angeles, ha entusiasmato gli spettatori accorsi al Cinema Massimo (biglietti esauriti da più di due settimane) durante una serata particolarmente uggiosa e fredda.
Per la regia di Alejandro González Iñárritu, Birdman racconta la storia di un celebrità in declino (Michael Keaton) che cerca di dare una svolta alla sua vita e carriera allestendo uno spettacolo teatrale ispirato a un racconto di Raymond Carver.
La colonna sonora di Birdman, che ha ricevuto una candidatura ai Golden Globes, si contraddistingue per una particolarità: è costituita quasi integralmente da un solo strumento, la batteria. In quello che è un film volto ad affrontare il tema di un folle flusso di eventi nell’arco di pochissimi giorni, girato in un immaginario piano sequenza senza apparenti stacchi di montaggio, i ritmi che Sanchez è stato in grado di creare (e di riproporre dal vivo, con qualche variazione e improvvisazione) rappresentano alla perfezione la molteplicità degli stati d’animo dei protagonisti del film e la duplicità insita nel mestiere dell’attore.
Se il personaggio principale del film spinge se stesso oltre un limite (mentale e reale), valicato il quale diventa un’altra persona, la concezione dell’elevarsi in alto verso una dimensione nuova è cardine anche nella musica di Sanchez, che si stacca e si solleva dal film, ma allo stesso tempo lo compenetra e lo rende ancora più ricco. È come se senza l’ausilio delle parole, i ruvidi e sincopati suoni della batteria componessero anche loro un tessuto narrativo lungo il quale si dipanano le vicende del film.
La colonna sonora, pertanto, non accompagna solamente l’azione, ma diventa a sua volta parte integrante di quell’insieme di movimenti, dialoghi, sguardi, che compongono il labirinto della storia e al suo interno quello della mente del protagonista.
Sanchez è stato molto abile, senza voler strafare, a replicare dal vivo la colonna sonora di Birdman, ma è stato nel post-titoli di coda che ha dato il meglio di sé, gettandosi totalmente in un’improvvisazione di batteria durata venti minuti che ha lasciato a bocca aperta tutti i presenti. Tra cambi improvvisi di ritmo e accelerazioni/decelerazioni, i fraseggi sonori di Sanchez sono stati un ottimo per ponte verso la chiusura del Torino Jazz Festival.