di Mauro Marras
Sono disponibili on line due nuove pubblicazioni curate dai servizi Verde gestione e Grandi opere del verde, che illustrano sotto due differenti aspetti la storia del verde pubblico in città.
Il primo volume, curato da Alberto Vanzo, agronomo e responsabile tecnico servizio Verde Gestione della Città di Torino, s’intitola Giardini d’Artista sotto la mole. Racconta la tradizione di gestione del verde urbano che ha origini nel 1869, quando vide la luce la prima “giardineria comunale” per volere dell’allora assessore Conte di Sambuy, che poi divenne sindaco. La prima scuola per giardinieri del Comune venne fondata nel 1952 da un mecenate, il Cav. Giuseppe Ratti e l’allora Sindaco Amedeo Peyron, definito il “Sindaco delle aiuole”.
Negli anni è cresciuta e i suoi giardinieri hanno partecipato a numerose mostre ed eventi, conseguendo nel 2000 l’importante terzo premio al concorso mondiale di “mosaicoltura”, la predisposizione di aiuole fiorite, a Montreal in Canada. Fino alle sculture realizzate da Rodolfo Marasciuolo, che hanno catturato il cuore dei torinesi e dei turisti in visita nella nostra città. Ogni evento è raccontato con la passione e il cuore di chi ha dedicato la propria vita professionale alla cura del verde pubblico e l’orgoglio di essere parte di una storia prestigiosa.
Il verde cresce a Torino è una pubblicazione che illustra gli interventi di manutenzione straordinaria sul verde connettivo e le nuove realizzazioni di parchi curati dal Servizio Grandi Opere del Verde nel periodo 2011 – 2015.
La tradizione della cura del verde a Torino- dice l’assessore Enzo Lavolta – affonda le sue radici fin nella seconda metà dell’800 e da allora ha sempre tenuto alto lo standard di parchi, giardini e viali a disposizione dei cittadini. L’influenza favorevole di elementi di paesaggio quali i 4 fiumi, la collina e la catena delle Alpi sullo sfondo, ha fornito un forte impulso alla passione e alla creatività rivolte all’incremento e alla cura del verde urbano. Questo quaderno vuole essere una vetrina delle opere realizzate dal Servizio Grandi Opere del Verde nell’ultimo quinquennio e illustra la realizzazione dei nuovi parchi, delle ciclopiste nel verde, delle opere volte a ridurre il dissesto idrogeologico nelle aree boschive oltre a tutti gli interventi di riqualificazione eseguiti sul verde connettivo, di quartiere e sovra circoscrizionale”.
Sono illustrati con dovizia di particolari i grandi progetti di costruzione del tessuto connettivo dei parchi urbani, come Torino Città d’Acque, Biciplan – Green way, Torino Città da Coltivare, Brownfields – recupero aree dismesse, Riqualificazione verde connettivo. Un sistema fatto di parchi diversi tra loro per vocazione, funzione e storia, ognuno con il proprio carattere e una forma riconoscibile, connessi tra loro da corridoi verdi, viali alberati e piste ciclabili, per costituire una “città del loisir” varia e ricca di paesaggi unici. Un costo per la collettività di 25 milioni di euro, che ha trasformato la qualità del sistema verde in città.
Le pubblicazioni possono essere gratuitamente scaricate in formato .pdf cliccando sui seguenti link:
http://www.comune.torino.it/verdepubblico/2016/altrenews16/pubblicazione-ilverdecresceatorino.shtml
È in piazza Carlo Alberto la mostra “Agricoltura in città. Cento anni di orti urbani a Torino”, curata dall’assessorato all’Innovazione e all’Ambiente e dai servizi Grandi Opere del Verde e Verde Gestione, in collaborazione con l’Associazione Culturale Giardino Forbito. La mostra illustra la storia e lo sviluppo dell’agricoltura urbana, e in particolare dell’orticoltura, nella città di Torino dall’inizio del ‘900 fino ai giorni nostri.
La mostra è stata realizzata con la collaborazione dell’archivio storico del prof. Giovanni Brino, che alla facoltà di Architettura del Politecnico di Torino ha raccolto dati, seguito tesi e si è interessato per trent’anni dell’argomento. È custode di un patrimonio di immagini e documenti eccezionale, che ricostruiscono con precisione e ricchezza di contenuti un secolo di orti urbani.
“Agricoltura in città. Cento anni di orti urbani a Torino” racconta tre grandi periodi.
- L’“orto dei bisogni”. Dalla prima alla fine della seconda guerra mondiale, compresi gli anni di mezzo: povertà, necessità e fame tra bombe e macerie. L’orto è in questa fase fonte di approvvigionamento diretto di cibo.
- Gli orti spontanei: dal boom economico al 2015. L’ immigrazione dalle campagne del sud porta a Torino operai che ricercano nell’attività dell’orto la loro identità e le loro radici. Tecnici industriali che cercano nell’ agricoltura la compensazione ad una fabbrica dura e rigida.
- Gli orti contemporanei. La socialità e i rapporti tra cittadini prevalgono sulla cultura e sul bisogno. L’amministrazione interviene strutturalmente, distribuendo spazi e riqualificando aree che gli attuali coltivatori posso così gestire con vicini e amici e rinobilitando il territorio.
Si illustra dunque una vera e propria città “altra”, formatasi attorno agli insediamenti degli orti, fuori dagli schemi urbani e tradizionali, di dimensioni inaspettate: una vera rivelazione per chi si avvicina a questa mostra. La mostra sarà in piazza Carlo Alberto fino al 26 aprile, ma verrà riproposta in altre zone della città nei prossimi mesi.