di Mauro Gentile
Una mostra fatta di immagini, musiche, voci e oggetti per raccontare quanto accaduto tra il 1943 e il 1945 nella caserma Lamarmora, nel periodo in cui fu quartier generale dell’Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana, e pensata per portare il visitatore nel clima dell’epoca, passando dall’ingresso della caserma al cortile delle fucilazioni, dal porticato alla stanza degli interrogatori. Un’inedita narrazione per un pezzo della storia torinese della Resistenza e a proporla è la mostra “L’ora della libertà”, che sarà inaugurata martedì 19 aprile alle ore 10 proprio negli spazi della ex caserma di via Asti.
L’iniziativa è promossa da Città di Torino e Comitato di Coordinamento fra le Associazioni della Resistenza del Piemonte, in collaborazione con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, il Museo Diffuso della Resistenza e l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”.
Per l’assessore al Patrimonio, Gianguido Passoni, la mostra di via Asti curata da Progetto Cantoregi è “un viaggio indietro nel tempo, in quelle stesse stanze che furono prigione, luogo di tortura e di morte per chi allora scelse di stare dalla parte del mondo libero. Lì ci portano gli allestimenti de “L’ora delle libertà”, in quei locali che i repubblichini usarono come luogo di detenzione, violenze e fucilazioni.
La ex caserma – sottolinea Passoni – rappresenta senza dubbio uno dei luoghi simbolo della Resistenza, la testimonianza di uno dei periodi più difficili e tragici della storia cittadina. Conservarne e diffonderne la memoria è un dovere civico, soprattutto per le istituzioni. Per questo motivo, nell’ambito del piano di recupero della Lamarmora, la Città di Torino diverrà titolare proprio della casermetta che ospita il fossato delle fucilazioni per salvaguardarne il valore storico e inserirlo nei percorsi didattici e culturali del Museo diffuso della Resistenza, rendendo in questo modo anche onore ai partigiani che lì vennero torturati e uccisi.
E’ grazie al loro sacrificio – sottolinea ancora l’assessore Passoni – che oggi possiamo vivere da uomini liberi. Dimenticarlo sarebbe uno sbaglio e – se pensiamo a ciò che sta accadendo in diverse parti del mondo, anche in Europa, dove crescono movimenti che si ispirano a ideologie basate su razzismo, fanatismo religioso, cancellazione delle libertà, ecc. – anche molto pericoloso”.
La mostra “L’ora delle libertà” è aperta dal 19 aprile al 7 maggio, con ingresso gratuito.