di Mauro Marras
“Soddisfazione e orgoglio” è stata espressa oggi dal sindaco Piero Fassino, al termine della Giunta davanti ai giornalisti, per la seconda posizione di Torino nella classifica europea delle città d’Innovazione. Una soddisfazione ribadita per ricordare come la città è giunta a questo riconoscimento: “Torino è la città italiana, insieme a Milano, che ha acquisito il maggior numero di bandi promossi dal Miur e dalla Commissione europea”, ha ricordato il sindaco. Un obiettivo ottenuto grazie alla forte professionalità dei dipendenti dell’Amministrazione, come ha ricordato il direttore della divisione che si occupa dei Bandi europei, Gianfranco Presutti, che hanno ormai acquisito una notevole capacità nel “maneggiare” i bandi europei e le opportunità offerte da Stato e Regione. “La città ha saputo trasformarsi con modalità d’innovazione – ha proseguito il primo cittadino – con profili riconosciuti d’avanguardia internazionale. Torino nella crisi non ha perso dinamismo, capacità di trasformarsi e di innovarsi”.
Enzo Lavolta, assessore all’Innovazione, ha invece spiegato quali aspetti della candidatura torinese hanno favorevolmente convinto i giudici della Commissione. Innanzitutto il Piano d’azione per la città smart, Smile, realizzato non negli uffici ma attraverso un confronto con 350 esperti e rappresentanti di istituzioni; segue la capacità dell’Amministrazione di accompagnare lo sviluppo delle start up, con 30 aziende innovative cresciute grazie al sostegno degli uffici comunali. Ha poi citato il Living Lab di Campidoglio, annunciando che sono pervenute agli uffici 40 proposte di applicazione sul territorio di nuove idee e tecnologie a seguito del bando chiusosi a fine marzo. Infine, l’utilizzo concreto di luoghi pubblici dismessi per sostegno all’innovazione, come è avvenuto all’ex Incet con Open Incet (Parigi è arrivata terza perché ha solo annunciato la volontà di farlo, mentre a Torino è già una realtà).
Infine, l’utilizzo dei 100mila euro vinti grazie al concorso. Lavolta ha annunciato l’idea di realizzare un kit di carnet utili a sostenere l’innovazione. A una impresa startup che si presenta chiedendo un sostegno alla crescita si vorrebbe fornire una serie di opportunità gratuite, come l’accedere al FabLab per alcune ore, altro tempo offerto in un coworking, l’accompagnamento degli esperti di Open Incet, il sostegno nella costruzione del business plan, abbonamenti per la mobilità sostenibile, stage in centri di ricerca, e così via.
Un altro numero interessante citato oggi, i 6 milioni di twit con hashtag #iCapitalAwards, che indicano il grande interesse suscitato in Europa dalla competizione vinta da Amsterdam, l’unica città a cui siamo secondi.