di Mauro Gentile
Si chiama flessibilità il rimedio per rendere il sistema pensionistico italiano più equo, maggiormente sostenibile e, dal punto di vista della capacità distributiva, in grado di garantire livelli reddituali adeguati alle esigenze di vita della maggior parte dei pensionati. Un punto su cui il sindaco Piero Fassino e il presidente dell’INPS, Tito Boeri, si trovano d’accordo.
Il primo cittadino del capoluogo piemontese, intervenendo questa mattina a un convegno organizzato dal sindacato Direl (organizzazione che rappresenta i dirigenti degli Enti locali) e dedicato proprio al tema delle pensioni (“Pensionati, pensionati e sistema previdenziale” il titolo del’incontro, ha ricordato che la riforma Fornero era stata adottata in un momento di emergenza, in cui occorreva riportare i conti pubblici sotto controllo, e aveva introdotto rigidità che oggi vanno superate. Il Governo deve affrontare la materia, varando al più presto una riforma che renda più flessibile il sistema, che dia la possibilità di passare dalla condizione di lavoratore attivo a quello di pensionato, potendo scegliere tra più opzioni e tenendo conto dei diversi lavori, delle aspettative e delle scelte di vita personali.
Tito Boeri, che ha partecipato al convegno inviando un contributo video, ha evidenziato che, tra l’altro, sbloccando la situazione attuale si favorirebbe l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Certo, ha detto Boeri, l’uscita più flessibile richiederebbe oneri aggiuntivi, ma solo per pochi anni perché chi smetterà di lavorare prima riceverà una pensione più bassa. Un’operazione equa per una riforma che deve essere fatta. Il presidente di INPS ha anche sottolineato di aver anche proposto, per adesso senza successo, di ridurre le asimmetrie creatasi nel tempo tra trattamenti economici molto vantaggiosi ai contributi versati. Il sindaco Fassino e il presidente Boeri d’accordo anche su un altro tema: la necessità di separare la gestione della previdenza da quella dell’assistenza.