“Viviamo tutti quanti nella trappola della nostalgia: invochiamo il cambiamento per poi avvertire il rimpianto. La Torino degli anni Ottanta e Novanta era fuori dal tempo […] questa di oggi si è aperta al presente, europeizzata, si è concessa la possibilità. E’ diventata moderna e ha inevitabilmente barattato l’unicità con l’omogeneità […]. Eppure tornare a Torino è come andare da Michele 27 anni dopo. E’ cambiato tutto, ma è rimasto Michele con la farinata e il fischio. E’ cambiato il corpo, è restata l’anima. E che cosa conta veramente? “. Questa una delle più interessanti descrizioni di quanto sia mutata Torino scritta dal giornalista Gabriele Romagnoli, uno dei venti scrittori che hanno composto il libro: “Cieli su Torino” curato da Renzo Sicco per l’editrice Claudiana. Fabio Arrivas, Giuseppe Culicchia, Laura Curino, Erri De Luca, Andrea Demarchi, Giacomo De Girolamo, Elvio Fassone, Gian Luca Favetto, Fabio Geda, Gero Giglio, Marina Jarre, Davide Longo, Laura Mancinelli, Darwin Pastorin, Alessandro Perissinotto, Enrico Remmert, Gianni Romeo, Gabriele Romagnoli, Alberto Salza, Younis Tawfik, raccontano venti storie che riguardano la nostra città, il territorio che la cinge, con le colline e l’arco alpino a fare da cornice, la pianura che porta verso il mare, la campagna e l’industria, la fabbrica, il cambiamento. I musei, l’arte e le strade rigidamente disegnate in maniera perpendicolare.
“Le Olimpiadi e le Paralimpiadi – ha sottolineato il Sindaco Fassino – sono state il punto d’arrivo e, nel contempo, il punto di partenza per la nostra città. I XX Giochi Olimpici sono stati un momento di passaggio importante tra un prima e un dopo; sono stati la spinta che ha impresso una forte accelerazione alla trasformazione già intrapresa dalla Città dalla fine degli anni novanta”.
Torino, soprattutto negli ultimi anni e anche grazie all’organizzazione dei Giochi Olimpici invernali e le Paralimpiadi, ha saputo valorizzare il suo territorio e ha messo in mostra a milioni di turisti tutte le sue bellezze culturali e architettoniche. Ha saputo, inoltre, mettere in pratica l’arte dell’accoglienza mostrando quel savoir faire che prima era quasi ignoto. Indubbiamente i Giochi Olimpici invernali e Paralimpiadi sono stati un punto di partenza per una svolta radicale della città.