di Mauro Marras
Ha avuto oggi il via libera della Giunta comunale torinese, su proposta del sindaco Piero Fassino e dell’assessore Giuliana Tedesco. la “ridefinizione dei vincoli statutari di Iren Spa in materia di controllo pubblico e dei patti parasociali in essere tra i soci pubblici”.
Ora la deliberazione verrà sottoposta al Consiglio Comunale e, nei primi giorni di maggio, all’Assemblea degli azionisti Iren.
Nei giorni scorsi il Comitato di Sindacato dei soci pubblici azionisti di Iren Spa, costituito dai Sindaci dai Comuni di Torino, Genova e Reggio Emilia, ha deciso di sottoporre all’esame dei soci pubblici i benefici derivanti dall’introduzione nello Statuto della società della cosiddetta “maggiorazione del voto”, analogamente a quanto già fatto in Italia da altre società, che consente di attribuire a ciascuna azione fino a un massimo di due voti. Ciò vale per azioni sti pubblici e privati che detengano azioni per almeno 24 mesi e si applica su alcune specifiche materie, come la nomina e/o revoca del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale nonché all’esercizio dell’azione di responsabilità nei confronti dei medesimi, all’introduzione di modifiche alle previsioni statutarie inerenti il regime e la disciplina del voto maggiorato e del relativo elenco speciale, alla titolarità in capo a soggetti pubblici della maggioranza dei diritti di voto e alla proprietà e limiti al possesso azionario.
Nelle prossime settimane sarà definita nei dettagli la road map per l’adozione del nuovo Statuto.
Il patto di sindacato proporrà di conferire al cda una specifica delega per aumenti di capitale, fino a un importo massimo complessivo pari al 3% del capitale sociale della società (massimo 50 milioni di euro circa), con l’obiettivo di realizzare operazioni di aggregazione e/o acquisizione di società simili a Iren.
Alla fine della Giunta, incontrando i giornalisti, l’assessore alle Partecipate Giuliana Tedesco ha annunciato che il nuovo Statuto sociale e i nuovi Patti parasociali permetteranno inoltre ai soci pubblici – oggi Torino, Genova e Reggio Emilia detengono complessivamente circa il 41% del capitale della multiutility – di vendere quote detenute: dall’approvazione che avverrà a maggio e fino al 31 dicembre prossimo sarà possibile cedere fino a 21 milioni di azioni. Per il Comune di Torino significherebbe liberare circa 70 milioni di euro.