di Mauro Marras
Tra open data e cittadinanza attiva: l’iniziativa Bengasinmetro condotta dagli studenti delle ultime classi del Liceo delle Scienze Umane “Domenico Berti” (opzione economico-sociale) ha colto l’opportunità offerta dall’iniziativa europea “A scuola di OpenCoesione” di fare un’esperienza di “monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici – spiega il sito del progetto – attraverso l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione e mediante l’uso dei dati in formato aperto (open data) per aiutare gli studenti a conoscere e comunicare in modo innovativo come le politiche di coesione, e quindi gli investimenti pubblici, intervengono nei luoghi dove vivono”.
Gli studenti, clienti fissi delle metropolitana che passa a pochi metri dalla loro scuola di via Duchessa Jolanda, hanno così deciso di interessarsi dell’opera, a partire dal prolungamento a piazza Bengasi che ha incontrato, nel corso della sua realizzazione, ritardi dovuti al fermo del cantiere per problemi della ditta appaltatrice; hanno analizzato il caso, ponendosi domande di vario genere sull’opera e sull’impatto che essa ha avuto e avrà al suo compimento nei territori che attraversa e sottoponendo un questionario ai loro compagni di scuola.
Il risultato è un’analisi ricca di elementi d’interesse, ben realizzata, con valore scientifico e civico, analizzata e apprezzata oggi da Enzo Lavolta, assessore all’Innovazione e all’Ambiente, Dario Basile e Giovanni Semi, rispettivamente antropologo e sociologo dell’Università di Torino.
“A Scuola di OpenCoesione” è il risultato di un accordo tra il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS, oggi in trasformazione nell’Agenzia per la Coesione Territoriale e nel Dipartimento per le Politiche di Coesione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri) e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), e beneficia di un protocollo d’intesa siglato con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, per il coinvolgimento della rete di centri di informazione Europe Direct a supporto delle scuole partecipanti.
L’analisi ha permesso loro di aumentare le conoscenze sull’Unione europea e divenire più consapevoli di come vengono spesi i contributi da essa erogati. I progetti promossi da “A scuola di OpenCoesione” devono essere, per statuto, inclusivi, intelligenti e sostenibili: La metropolitana è di per sé sostenibile perché non ha emissioni nocive, è intelligente perché rende più efficiente il sistema di trasporto pubblico locale e, in quanto collega, è inclusiva. Hanno analizzato elementi come i valori immobiliari, il commercio, le scuole, la ricerca di divertimento, il movimento dei residenti
Sul punto dell’inclusività l’analisi e le domande si sono fatte più serrate: si sono chiesti, ad esempio, se attraverso la metropolitana i ragazzi di periferia scelgono di andare in centro per aggregarsi oppure il contrario. La risposta dipende dalla qualità delle periferie e nelle opportunità offerte dal territorio, come la presenza di centri di aggregazione aperti a tutti e la ricchezza della vita sociale e culturale dei territori.
Per saperne di più:
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http://www.ascuoladiopencoesione.it/cose-a-scuola-di-open-coesione/
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