Il Sindaco di Torino e i rappresentanti delle Comunità Islamiche hanno sottoscritto oggi un “Patto di Condivisione” che intende riaffermare l’importanza di costruire una cittadinanza condivisa e valorizzare il lavoro svolto da molti anni a Torino nell’affermare i valori della convivenza, del rispetto reciproco, dell’integrazione, della comune conoscenza e del dialogo.
“Torino – è scritto nel documento – è la nostra città e ne condividiamo il presente e il futuro. I nostri figli crescono insieme ed è a loro che pensiamo nel promuovere ogni possibile occasione che renda tutti cittadini attivi, interessati al bene comune nel rispetto delle differenze religiose, di origine nazionale, di genere, di cultura. L’articolo 3 della Costituzione rappresenta il principio in cui tutti ci riconosciamo, sentendoci tutelati e rispettati e, nello stesso tempo, muovendoci nella comune responsabilità di renderlo vivo e praticato”.
“Anche di fronte alla drammaticità della situazione internazionale e dei gravissimi fatti che in tutte le parti del mondo, compresa l’Europa, mietono vittime innocenti, all’angoscia e alla preoccupazione di tutti noi intendiamo reagire per rivendicare con orgoglio il percorso già fatto, per consolidarlo e rinnovarlo rendendo esplicite le reciproche volontà di una costruzione di una cittadinanza attiva e di partecipazione alla vita della città – si legge nel documento -. La comunanza e la coesione, la reciproca conoscenza e il dialogo sono e devono essere l’antidoto contro la violenza, lo scontro, l’odio e il fanatismo. Le nostre società possono e devono vivere in pace, nel rispetto delle differenze e dei diritti umani fondamentali”.
Il sindaco Piero Fassino e l’assessore alle politiche per la multiculturalità e l’integrazione dei nuovi cittadini, Ilda Curti, hanno espresso la loro soddisfazione per la firma del protocollo: “Il Patto è un atto molto significativo per testimoniare, in questo periodo scosso dalla violenza e dal terrorismo, il valore dell’esperienza di condivisione e di convivenza torinese, perché nasce dalla comune visione di cittadinanza che le istituzioni, i Centri Islamici, le altre fedi religiose, l’associazionismo laico e confessionale e la società civile condividono da tempo”.
Torino è una città interculturale dove sono diffuse le iniziative che valorizzano il pluralismo come elemento di dialogo, mutuo riconoscimento e rispetto tra le diverse comunità religiose.
Da dieci anni è attivo il Comitato Interfedi. Da oltre vent’anni nelle scuole pubbliche è riconosciuta la possibilità di avvalersi di regimi alimentari specifici per gli alunni di fedi diverse. Negli ospedali è riconosciuta la presenza di ministri di culto di altre religioni oltre a quella cattolica. Una sala di preghiera per i fedeli musulmani è stata di recente allestita allo scalo aeroportuale. Nei cimiteri cittadini è possibile la tumulazione rituale per tutte le confessioni che ne facciano richiesta, oltre a quelle che hanno l’intesa con lo Stato. Le differenti celebrazioni religiose, dal Natale al Ramadan, vedono collaborazione, scambio e comune partecipazione. La festa di Eid-Al-Fitr in occasione del Ramadan, da otto anni è aperta ai saluti laici e civili del Sindaco e delle autorità istituzionali e a quelli delle altre principali fedi religiose cittadine: il rappresentante del Vescovo, la Comunità ebraica, le Chiese protestanti.
Il ‘Patto di condivisione’ – sottoscritto oggi da venti Associazioni in rappresentanza degli oltre 35mila cittadini di fede islamica residenti a Torino – si concentra su alcune azioni specifiche: la costituzione di un Coordinamento permanente con le comunità religiose e la Città; la presenza nei luoghi di culto islamici di spazi informativi istituzionali e relativi alle attività della città; l’organizzazione di giornate ”Moschea aperta, spazio per tutti” e la promozione di iniziative per la istituzione della “giornata europea Moschee aperte”.