Inaugurata il 3 dicembre dello scorso anno la residenza temporanea San Salvario di Torino è, dopo i Luoghi Comuni di Porta Palazzo, il secondo dei due recenti e grandi interventi di abitare sociale sperimentale finanziati attraverso l’Ufficio Pio dal Programma Housing della Compagnia di San Paolo. In entrambi i casi l’obiettivo era la creazione di soluzioni abitative per un periodo di tempo limitato destinate in particolare a lavoratori, studenti, turisti, persone con problemi di abitazione per ragioni economiche, familiari o per altri motivi.
Saranno loro, chi vive e lavora a Luoghi Comuni San Salvario insieme a promotori e progettisti, i protagonisti del nuovo incontro di “10100, Torino” la rassegna dell’ Urban Center che attraverso grandi progetti appena terminati raccontati dai torinesi e dai loro autori sui luoghi stessi della trasformazione spiega come sia cambiata – e continui a farlo – la città.
A discuterne saranno venerdì prossimo, 12 febbraio, alle 18 proprio alla residenza temporanea di via San Pio V 11 – moderati dalla giornalista della Stampa Maria Teresa Martinengo – l’assessore all’Urbanistica della Città di Torino e presidente di Urban Center Stefano Lo Russo, la responsabile Area Politiche Sociali Compagnia di San Paolo Antonella Ricci, il progettista dello Studio De Ferrari Architetti Vittorio Jacomussi e Rosanna Rabezzana del Consorzio Oplà.
Sei milioni di euro il costo sostenuto per il recupero dell’edificio ottocentesco di via San Pio V di proprietà delle suore dell’Istituto di Santa Maria e della Città di Torino dove sono stati realizzati ventiquattro appartamenti di varia metratura, dal monolocale al quadrilocale, completamente arredati, provvisti di cucina ad induzione e sistema di domotica per il controllo delle utenze, con soluzioni impiantistiche innovative e a ridotto impatto ambientale.
All’interno del complesso – dove vi è anche una scuola dell’infanzia curata dalle Suore dell’Ordine del Buon Consiglio – il progetto sviluppato a partire dal 2009 da un raggruppamento di professionisti guidato dallo studio De Ferrari architetti (e vincitore del Premio Urbanistica bandito dell’Inu) ha previsto oltre agli appartamenti, servizi e spazi comuni per gli abitanti e attività commerciali e di animazione rivolte al quartiere.