Solo 48 ore, come nel film che vedeva protagonisti Nick Nolte e Eddie Murphy. Questa volta però non ci sono evasi da riacciuffare, ma piuttosto da realizzare un videogioco.
È la Global Game Jam, una maratona di programmazione in cui gli, sviluppatori, riuniti o in solitaria, professionisti o aspiranti tali, si sfidano per produrre un prototipo funzionante di gioco, a partire da un tema dato a livello mondiale.
Nel mondo coinvolge centinaia di sedi, decine di paesi e decine di migliaia di appassionati divisi fra artisti, musicisti, grafici, programmatori, sceneggiatori, ecc. Nel 2015, hanno partecipato 28837 persone, distribuite su 518 sedi in 78 nazioni, che hanno sviluppato 5438 giochi.
A Torino – una delle sette sedi italiane coinvolte (le altre sono Milano, Roma, Catania, Trieste, Pisa e Pozzuoli) – dove l’evento è organizzato da T-Union e Treatabit, saranno impegnati presso la sede di I3P ( l’incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino) da oggi e fino a domenica, più di 100 jammers.
“I migliori prototipi – spiegano gli organizzatori – verranno premiati dagli sponsor dell’edizione torinese: Event Horizon, I3P e Microsoft Startup Revolutionary Road e tutti i prodotti verranno caricati e resi disponibili per il pubblico, e per i publisher, nella grande vetrina internazionale della Global Game Jam”
Un mercato globale quello dei videogames del quale spesso sfugge il valore che – secondo Eurispes che cita dati Newzoo – nel 2016 sarebbe di 86,1 miliardi di dollari, con un aumento annuo del 6,7% e una crescita attesa dei videogiocatori da 1,21 miliardi di quest’anno a 1,55 miliardi, grazie anche al mobile gaming che salirà del 20% per gli smartphone e quasi il 50% per i tablet.
Sono proprio i videogiochi per cellulari a trainare l’economia digitale, e l’industria europea, dove – secondo un report redatto per ISFE (la federazione europea del software interattivo) – sono 21 mila i dipendenti a tempo pieno che lavorano in piccole imprese , è leader indiscussa . Un settore per il quale ISFE si aspetta una crescita a doppia cifra fino al 2017, mentre la spesa – lato consumatori – relativa all’anno in corso si stima in 20 miliardi di euro.