di Eliana Bert
Il Cinema Massimo spegne 15 candeline dal giorno dalle sua riapertura con un nuovo programma e tante iniziative rivolte ai giovani. Tre lustri in cui le sue sale hanno ospitato oltre 2 milioni di spettatori – ai quali si somma l’ampio pubblico dei quattro Festival torinesi – e più di 300 retrospettive che hanno offerto al pubblico un’occasione unica di conoscenza del cinema del passato e del presente, dai classici del muto alle sperimentazioni degli autori contemporanei. Ma non solo. Obiettivo principale del ”Massimo” è quello di riavvicinare i giovani al cinema ed è per questo motivo che la sua programmazione di quest’anno dà grande spazio ai progetti dedicato a loro.
Se prosegue anche nel 2016 il Cineclub “Vado al Massimo”, progetto triennale realizzato in collaborazione con gli istituti comprensivi Tommaseo, Marconi Antonelli e la secondaria Via Revel, è appena partito “Mylfestival/Face On” che consiste in due proiezioni al mese concepite da un collettivo interuniversitario di studenti che le presentano e le commentano in sala: uno sguardo su film contemporanei ai quali viene abbinato un cortometraggio scelto dal pubblico presente in sala in occasione dell’appuntamento precedente.
Anche “Distopie del presente” è un nuovo progetto realizzato in collaborazione con l’associazione interuniversitaria CinePhilo che prevede un appuntamento mensile (da gennaio a giugno) con proiezioni di pellicole incentrate sul rapporto tra scienza, etica e politica, seguite da un dibattito. E poi ancora molti atri appuntamenti organizzati con l’Università di Torino oltre a una inedita collaborazione con il Dams e il Conservatorio cittadino nell’ambito dell’appuntamento mensile “Crossroads”.
Proseguono, inoltre, le iniziative rivolte ai più piccoli con “Cinema con Bebè” mentre, è una novità del 2016, “Cinema in famiglia”, realizzata con la Fondazione Paideia cui si aggiunge “Joueux cinéphiles” a cui collabora la scuola francese Jean Giano di Torino che propone la proiezione di 5 film in lingua originale (italiano, francese e inglese) di genere comico.
Moltissimi progetti, quindi, per insegnare ai ragazzi a guardare un film, a comprenderne i suoi linguaggi e la sua struttura, per trasformarli cioè in soggetti attivi.