di Luisa Cicero
I lavori di Max Pellegrini – nato a Torino nel 1945 dove tutt’ora vive e lavora -, hanno raggiunto la California.
Le opere dell’artista, diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti e laureato in Architettura al Politecnico di Torino dov’è stato professore di sociologia urbana, sono un flashback nella cultura classica e pop, un viaggio nel tempo con struggenti narrazioni pregne di riferimenti simbolici.
Pellegrini incarna la cultura del XX secolo. Le sue opere psichedeliche spesso fanno riferimento alla musica, alla letteratura, alla moda e all’iconografia. Grazie alla stratificazione e sovrapposizione di frammenti di immagini sullo sfondo, gli indizi narrativi salgono sulla superficie da cui poi improvvisamente scompaiono. Come afferma lo stesso artista, il suo modo di dipingere è “un tentativo terreno di raggiungere qualcosa di trascendentale”.
Pellegrini presenta il suo stile indipendente oltre oceano, negli spazi della Galleria Heather James a Palm Desert. Come artista, infatti, Max Pellegrini è sempre stato un esploratore esuberante. Le sue stampe giovanili, i dipinti e le opere tecnica mista del 1960 riflettevano gli stili che avevano un’influenza al tempo: Pop Art, psichedelia, manifesti rock’n’roll, e i film del regista avanguardista Federico Fellini. Nel1970 Pellegrini studiava le tecniche dei vecchi maestri che ammirava, creando immagini in stile Manet, Monet, Renoir, e Hals, tra gli altri. Con la maturità, Pellegrini ha continuato a integrare una vasta gamma di influenze culturali e stilistiche nel suo lavoro, tra cui la mitologia classica greca, l’iconografia cattolica, la letteratura, il cinema, l’opera, il Surrealismo e l’Art Nouveau.
Oggi la a sua è una raffigurazione quasi surreale, una performance in divenire: i dipinti affermano un modo concettuale di pensare e assemblare elementi rilevanti come si potrebbe fare con Photoshop, componendo immagini che sono personali nella concezione ma quasi universali a livello di esperienza e significato.
Attraverso il suo immaginario lussureggiante e generoso, pieno dei frutti di una vita di scoperta intellettuale, Pellegrini offre un terreno adatto alla contemplazione, mentre ci suggerisce di interrogarci sulle convenzioni acquisite e di ridere di noi stessi. Per usare le parole dell’artista: “La ‘lotta con l’angelo’ è sempre impari e già persa in partenza. Il lavoro è terreno. Dio irraggiungibile “.
La mostra, A retrospective exhibition, a 45188 Portola Avenue Palm Desert, sarà aperta fino al 27 marzo.