La prima mossa sarà quella di aprire al pubblico gli oltre ottomila metri quadrati di giardino che si affacciano su corso Principe Eugenio, in un’area centrale della città dove peraltro sono pochi gli spazi verdi a disposizione dei cittadini. Poi, quando gli uffici della Sanità regionale troveranno casa nel grattacielo del Lingotto, si procederà al trasferimento da via Giulio di parte degli uffici comunali delle divisioni Assistenza e Casa. Mentre, un’altra porzione del compendio, fra cui la chiesa sconsacrata, potrà ospitare in futuro servizi e sede della Circoscrizione 1. Per gli altri edifici dell’ex Ipab Buon Pastore, il domani sarà essere invece housing sociale o altre destinazioni d’uso che si riveleranno più adatte e convenienti.
Questa, in estrema sintesi, la possibile road map che disegnerà il futuro della ex Ipab di corso Regina Margherita in procinto (dopo il decreto di scioglimento che sarà emesso a febbraio dalla Regione Piemonte) di entrare a far parte del patrimonio della Città di Torino.
“L’Amministrazione comunale – ha spiegato l’assessore al Patrimonio, Gianguido Passoni, durante il sopralluogo effettuato questo pomeriggio dalla I e dalla IV Commissione consiliare – ha lavorato per la messa disposizione per finalità assistenziali del Buon Pastore. In ragione di questo impegno la Regione Piemonte a breve emetterà il decreto di scioglimento della ex Ipab”.
Passoni ha inoltre garantito che “verrà mantenuto il vincolo ex Ipab sull’intero compendio e che tutte le risorse generate saranno destinate a finalità assistenziali. Oggi – ha aggiunto l’assessore al Patrimonio – è in corso di valutazione la possibilità di utilizzare la sola parte attualmente già usata dalla Regione Piemonte come sede di uffici. Per quanto riguarda la restante parte dell’immobile, l’obiettivo è quello di aprire celermente al pubblico il giardino, mentre ogni altra scelta relativa alla destinazione del Buon Pastore avrà sempre come oggetto finalità assistenziali.”