Siamo qui oggi per per non dimenticare e onorare i caduti del 18 dicembre, vittime del fascismo e della dittatura. Ma siamo qui anche per trasmettere alle nuove generazioni la consapevolezza di quei fatti e del lungo cammino che si è dovuto compiere per conquistare preservare libertà e democrazia. Dobbiamo rinnovare il nostro impegno affinché i diritti insopprimibili e inalienabili di ogni persona siano affermati in ogni luogo, in ogni terra, sotto ogni cielo, quale che sia il colore della pelle, la religione praticata, la lingua parlata. Ogni donna e uomo che vive su questa terra ha diritto di vedere riconosciuta la propria personalità e la propria libertà”.
Lo ha detto il Sindaco di Torino Piero Fassino, intervenendo stamattina alla celebrazione per la Strage di Torino del’22 di fronte alla lapide che la ricorda all’angolo tra via Cernaia e piazza 18 Dicembre.
Alla cerimonia con la deposizione di una corona da parte della Città, erano presenti, tra gli altri, il Sindaco di Torino, Piero Fassino, il presidente regionale dell’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti Bruno Segre, Francesco Lo Grasso in rappresentanza dei sindacati e gli studenti dell’Istituto alberghiero “Colombatto”, con i gonfaloni di Comune e Regione e la Banda della Polizia Municipale.
Nell’eccidio perirono 11 persone tra operai, esercenti e sindacalisti uccisi da squadracce fasciste provenienti da tutto il nord Italia capitanate da Pietro Brandimarte tra la sera del 18 e il 20 dicembre del 1922.