di Luisa Cicero
Si inaugura domani, venerdì 18 dicembre, nella sede del liceo artistico Aldo Passoni, in via della Rocca 7, la mostra “Mario Giansone: artista, insegnante, teorico”. La rassegna che il Liceo dedica a uno dei suoi docenti più prestigiosi e carismatici, nel centenario della nascita, è la prima di tre significative esperienze che desiderano far conoscere e ricordare alla Città e agli attuali allievi del Passoni, il Maestro Giansone. Realizzata in collaborazione con il Comune di Torino e l’Associazione Archivio Storico Mario Giansone, oltre a mettere a disposizione l’enorme patrimonio di opere in suo possesso all’esposizione farà seguito, tra febbraio e marzo, l’apertura dello studio magazzino dell’artista, in via Messina e, in aprile, in concomitanza con il Torino Jazz Festival, l’esauriente retrospettiva a lui dedicata a Palazzo Saluzzo Paesana.
Mario Giansone che dal 1946 al 1948 ha insegna Anatomia all’Accademia Libera di Belle Arti di Torino, fin dai primi anni della sua attività ha manifestato una notevole originalità di espressione, rappresentando una voce significativa per il linguaggio della scultura. Gli anni Sessanta costituiscono la fase più creativa della sua carriera. I temi che il Maestro sente appartenergli in modo profondo, e che indaga nella sua attività artistica, sono chiaramente individuabili: la brutalità della guerra, magistralmente resa nella scene di battaglia, così come nella rappresentazione di carri armati, fucilazioni e deportazioni; l’ammirazione per le innovazioni tecnologiche che hanno caratterizzato il Novecento, evidente tanto nelle raffigurazioni di una pista per auto da corsa, di un sorpasso o di un aeroporto di notte, quanto nei suoi elicotteri e aerei, nelle navi, strade e cantieri; la donna, intesa come espressione di delicato intimismo e di affetti, celebrata nel bacio, nelle grandi madri, nelle figure femminili, negli amanti; il jazz, espressione di un formidabile dinamismo che si esplica nel suono come nel ballo e i gatti, colti con naturalezza e sintesi nei loro atteggiamenti peculiari.
Nel complesso, il suo è un lavoro che non prescinde dalla ricerca di una metodologia scultorea e si concretizza nello sviluppo del principio, genetico delle forme (le teste umane, il cane, la faraona, la pietra dell’amore, lo starnazzo delle galline, il gatto), nell’approccio sistematico alla “forma del vuoto”(i concerti per pianoforte ed orchestra, la portaerei, la fonderia), nello studio del modulo come principio compositivo (disegni e incisioni) e, non ultimo, nella “Teoria delle tangenti”, dall’artista concepita e adottata come proprio metodo didattico.concerti e danzatrici, aerei, cariatidi), da cui trae spesso xilografie.
La personale è resa possibile grazie al prezioso intervento dell’Associazione Archivio Storico Mario Giansone, nata per promuovere la conoscenza dell’opera e la sua catalogazione nonché per la difesa della sua opera e della sua memoria. Le opere resteranno esposte fino a venerdì 15 gennaio 2016.
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