di Piera Villata e Gianni Ferrero
L’aula magna alla Cavallerizza Reale ha ospitato questa mattina l’inaugurazione dell’anno accademico. Alla cerimonia numero 611 del prestigioso ateneo torinese era annunciata la presenza della presidente della Camera Laura Boldrini, rimasta tuttavia nella capitale a causa di un’indisposizione. In una sala gremita di docenti in toga accademica e tocco, il rettore Gianmaria Ajani ha sottolineato l’impegno dell’università pubblica, al passo con i tempi per didattica e innovazione, ricerca e internazionalizzazione, gravata tuttavia da adempimenti burocratici e finanziamenti statali da adeguare.
Al sindaco Piero Fassino è stato riservato l’onore di porgere il saluto della città. Ha parlato di una Torino compiutamente dal volto universitario, con i suoi centomila iscritti, non prima di effettuare una disamina sul ruolo di leadership assunto dalle conurbazioni urbane nel mondo globale, flagettato dalla crisi: “Sempre più le città presentano valori di Pil più rilevanti della media complessiva delle nazioni, ne sono esempio la Cina e alcuni Paesi europei. A sostenerlo sono le analisi delle dinamiche economiche ”. Questo fattore è indubbiamente legato alla conoscenza. Dove c’è formazione c’è sviluppo: “Non è che la conferma che investire in cultura fa alzare le potenzialità nella concorrenza tra territori”.
“Nel tempo della globalizzazione – ha osservato il sindaco – la competitività si gioca infatti non solo tra imprese ma tra territori”. Il sindaco ha quindi spiegato quanto sia stata “una scelta giusta lavorare al progetto di Torino Città Universitaria. Ma pensare di ospitare atenei nel proprio centro urbano senza un attivismo territoriale sarebbe politica miope. In Italia c’è ne sono 108 ma non tutte sono città universitarie. Torino lo è – ha ribadito Fassino – perché ha assunto l’università come elemento costitutivo di identità della sua comunità costruendo residenze da destinare ai 30 mila studenti fuori sede, trasformando vaste aree industriali dismesse in campus”. Nel concludere il suo intervento ha citato alcune tra le tappe del masterplan universitario disegnando un accrescimento in termini di sedi che spazia dalle aule di Scienze Motorie alla ex Manifattura Tabacchi fino alla Facoltà di Ingegneria dell’autoveicolo tra il Lingotto e l’area Tne di Mirafiori.
Non sono mancate le citazioni alle iniziative legate al piano di Torino smart city, al back-ground tecnologico torinese, al calendario di manifestazioni culturali e sportive che arricchiscono in senso distensivo le giornate degli studenti.