di Piera Villata
La Città di Torino, con il Regolamento 307, si è dotata di uno strumento che permette di stipulare contratti di fornitura di beni o servizi con aziende che si impegnano ad assumere e mantenere impiegati persone svantaggiate e/o disabili.
Il Regolamento n. 307 si connota quale strumento di politica attiva del lavoro, che crea importanti condizioni per favorire l’occupazione dei cittadini più deboli, mediante la previsione della clausola sociale di inserimento lavorativo nell’ambito degli appalti cittadini di beni e di servizi.
Dal bilancio del 6° Rapporto risulta che nel 2013 sono state 388 le persone portatrici di invalidità fisica o psichica o altre tipologie di svantaggiati che hanno trovato lavoro grazie alle opportunità offerte dal ‘Regolamento delle procedure contrattuali per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate o disabili’.
Il regolamento prevede che almeno il 20% dei lavoratori impiegati negli appalti della Città debba essere in condizione di svantaggio e lo scorso anno questa percentuale è stata di circa il 70% .
Come emerge dal rapporto il biennio 2012-2013 è stato difficile, ma nel complesso il Regolamento si è confermato lo strumento di politica attiva della Città che ha subito la minore contrazione in termini di investimenti.
Lo scorso anno sono state 19 le cooperative sociali di tipo B coinvolte, oltre a 8 imprese no profit e 2 aziende partecipate – AMIAT con il 21% degli affidamenti e AFC (servizi cimiteriali) – a fronte di 31 imprese che hanno lavorato negli appalti con clausola sociale per una durata media degli affidamenti di circa 24 – 36 mesi.
Prevalenti sono state le attività pulizia e manutenzione delle aree verdi oltre a collaborazione, sorveglianza e pulizia nelle scuole infanzia, nei nidi e nei musei.
La somma investita dall’Amministrazione comunale è stata di circa 13 milioni di euro pari a circa il 6% della somma destinata all’acquisto di beni o servizi superando l’obiettivo del 3% previsto dal Regolamento.