In Questura, al secondo piano di via Grattoni, nell’area della Divisione anticrimine è stata inaugurata questa mattina “la stanza per te”. Si tratta di un ufficio riservato alle donne vittime di violenza. La saletta rappresenta una nuova tappa della proposta dell’Associazione Svolta Donna per creare all’interno di commissariati e caserme spazi protetti, accoglienti e adeguatamente attrezzati, per raccogliere le testimonianze delle donne che si rivolgono alle forze dell’ordine per denunciare violenze su di sé o sui propri familiari. Analoga inziativa riguarderà le sedi distaccate della Polizia di Stato a Rivoli, Ivrea e Bardonecchia.
Tra agosto 2014 e ottobre 2015 i casi di aggressione domestica affrontati sono stati 516, nel 32% dei casi relativi si è trattattato di maltrattamenti. Di questi, 392 hanno portato a vere e proprie denunce: “Con la ‘stanza per te’, apriamo un ambiente protetto e confortevole riservato a raccogliere le denunce” ha spiegato il questore Salvatore Longo, insieme all’assessore Ilda Curti e a Lucia Centillo, in rappresentanza della Città Metropolitana.Ente locale che si impegnerà nelle 11 zone di competenza, ha promesso Centillo, ad aprire 17 salette rispettivamente nelle stazioni dei carabinieri, negli uffici della polizia locale oltre che nei commissariati. Visibilmente soddisfatta Ilda Curti: “Mi preme sottolineare l’importanza e la delicatezza di questo servizio a favore delle donne che subiscono la sofferenza di una violenza. Una decisione che irrobustisce la rete di solidarietà istituzionale in un ambito che puù contare di risposte educative, diverse delle quali sono assicurate dalla rete dell’associazionismo E’ un aiuto concreto ad attraversare il deserto fatto di solitudine, paura, vergogna, incredulità”.
Nel dirsi fiera del modello torinese impastato di passione civile Ilda Curti ha spiegato come le istituzioni torinesi accolgono le donne e le accompagnano in momenti giganteschi di sofferenza.
I casi di violenza sulle donne affrontati dalla Polizia tra l’agosto 2014 e l’ottobre scorso hanno portato a 33 arresti, a 184 denunciati e a 12 provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Sono stati 124, invece, i casi in cui le presunte vittime che si erano presentate a chiedere aiuto hanno preferito non sporgere denuncia.
“La persona non viene lasciata sola con il suo problema – ha aggiunto Lucia Centillo, consigliere delegato ai diritti sociali e alle pari opportunità della Città Metropolitana di Torino – ma viene portata avanti in un percorso in cui ciascuno ha il proprio ruolo”.