di Gianni Ferrero
La Galleria Sabauda si presenta da questa sera in una magnifica veste, con cinquecento degli ottocento capolavori della collezione di inestimabile valore artistico e storico posseduti, nella sede di via XX Settembre, 86, a completamento del Polo Reale. Tra le opere esposte i visitatori potranno da domattina soffermarsi di fronte a capolavori di maestri italiani, fiamminghi e olandesi come Guercino, Giovan Battista Tiepolo, Rubens, Mantegna, Gentileschi, Van Dyck. Le opere sono disposte in ordine cronologico, dal Medioevo al Settecento. Inaugurata ufficialmente il 2 ottobre 1832, la galleria fu istituita da Carlo Alberto per esporre le pitture più significative e belle delle collezioni di casa Savoia. Sono 35 i milioni di euro stanziati per la realizzazione della nuova Sabauda, coperti in gran parte da fondazioni bancarie, Enti locali, Ministero dei Beni culturali e aziende private: è un momento storico per Torino perché si tratta di una delle realtà museali più significative in Italia e non solo, un fiore all’occhiello, è stato detto.
L‘allestimento si snoda lungo quattro piani in un percorso ad anello, che consente al pubblico una visione anche ravvicinata delle opere. A tagliare il nastro sono intervenuti nel pomeriggio il Ministro Dario Franceschini e il sindaco Piero Fassino. È stata così data concretezza al grande progetto che restituisce al pubblico una delle maggiori pinacoteche pubbliche italiane e completa così il Polo Reale, complesso museale di valenza internazionale che riunisce Palazzo Reale, l’Armeria Reale, il Museo Archeologico, la Biblioteca Reale e lo spazio mostre di Palazzo Chiablese. “Concretizzando come un unicum il Polo Reale così come nell’Ottocento era stato progettato, torna oggi alla sua integrità – ha spiegato il sindaco Fassino – rafforzando il profilo della Torino città d’arte e di cultura. La cultura è un fattore ormai costitutivo della nostra città, che ruota intorno all’economia della conoscenza, incidendo sulla nostra identità “.
La manica progettata da Emilio Stramucci tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, occupata sino a alcuni anni fa da uffici della Regione Piemonte, è stata così restituita all’originario smalto. Il Polo Reale, con i suoi oltre 46mila metri quadrati si presenta ora come uno tra i più grandi circuiti artistici europei, della caratura del Louvre o del Prado di Madrid. Negli spazi della Manica Nuova di via XX Settembre i visitatori potranno ammirare capolavori dell’arte italiana ed europea dal Medioevo alla modernità: “La riapertura della Sabauda completa una realtà museale tra le più ampie e significative non solo in Italia– ha sottolineato Mario Turetta, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici– Questo obiettivo è stato raggiunto grazie all’impegno convinto di soggetti diversi in sinergica collaborazione tra pubblico e privato”.