È il Piano regolatore di Torino e le trasformazioni che ne sono derivate in questi ultimi 20 anni il protagonista di Torino è un’altra città, quattro giorni di arte, laboratori, incontri e itinerari urbani che da domani e fino a domenica animeranno gli spazi della caserma De Sonnaz, aperta per la prima volta al pubblico dopo la sua dismissione.
Nel 2015 infatti ricorre l’anniversario dell’avvio della grande trasformazione di Torino: un’occasione per riflettere della mutazione profonda della città che ha rappresentato anche uno dei più importanti interventi di politica urbana in tutta Europa.
La città che verrà e quella del recente passato saranno le protagoniste del dibattito “Tra piano e trasformazione. Torino al futuro” in programma sabato alle 16.30 nel quale si confronteranno i tre sindaci che hanno animato questa trasformazione, Valentino Castellani, Sergio Chiamparino e Piero Fassino.
Punto di partenza della riflessione i risultati della ricerca presentata questa mattina, realizzata da Swg per Urban Center Metropolitano, dal quale emerge la percezione largamente positiva della nuova Torino, con particolare apprezzamento per l’offerta culturale e l’attrattività turistica, subito seguita dalla vivibilità complessiva della città.
“Conoscenza, cultura, innovazione tecnologica: le nuove vocazioni della Città sono alcuni tra gli elementi fondamentali che hanno contribuito a disegnare la nuova Torino e su cui dobbiamo continuare a investire, attraverso buone pratiche di partnership pubblico – privato e adeguata pianificazione dello sviluppo degli asset strategici – sottolinea il presidente di Urban Center Metropolitano e assessore all’Urbanistica Stefano Lo Russo -. I cittadini torinesi considerano fondamentali per il futuro di Torino la mobilità pubblica, la ricerca e l’istruzione e la disponibilità della rete. In particolare gli interventi più attesi sono la linea 2 della metropolitana, una rete wifi pubblica e gratuita, nuove piste ciclabili e aree pedonali, il potenziamento dei siti universitari”.
Proprio il Piano Regolatore comunale, vent’anni fa, ha segnato il punto di partenza di questa trasformazione, lo spartiacque tra il “prima” e il “dopo” della città. Dopo oltre sei milioni di metri quadrati di aree produttive e dimesse trasformati, Torino – sembra dire la ricerca di Swg – è oggi un’altra città complessivamente apprezzata dai torinesi, proiettata con dinamismo verso il futuro.