Modernissima, benché l’idea risalga al 1959, già da qualche giorno ha cominciato a suscitare l’interesse di chi transita davanti alla storica stazione di Porta Susa. Tutti a chiedersi cosa sia quell’insolita scultura di acciaio nero: una sfera sospesa sopra una mezza sfera.
A pensarla fu Armando Testa, artista considerato il padre della moderna pubblicità italiana, un maestro nella comunicazione, curioso di tutto e capace di inventare nuovi linguaggi adottando via via i mezzi tecnologicamente più avanzati
“Mio padre amava stupire l’occhio, sorprendere il cuore, divertire la mente. E quasi sempre ci riusciva”, racconta il figlio Marco.
L’opera che oggi, in ricordo di quei giorni si chiama proprio Sintesi 59, sarebbe poi diventata simbolo di una illustre campagna di comunicazione, oggi esposta in vari musei del mondo: la réclame per il liquore Punt e Mes, che è sintesi massima di forma visiva e forma verbale.
“Il disegno era nato autonomo e solo successivamente Armando decise di farne uso in pubblicità – spiega la seconda moglie Gemma De Angelis Testa -. L’abbozzo per una sfera e mezzo era un appunto pittorico rimasto nel cassetto per molto tempo: poi ecco l’intuizione, ecco la definizione.”
Installata all’interno del paesaggio urbano, al centro di una piazza crocevia del traffico nel quale transitano ogni giorno migliaia di persone, torinesi e turisti, l’opera è perfetta per raccontare la creatività italiana e torinese a un pubblico amplissimo.
Di nuovo “un punto di dolce e mezzo di amaro” – come ben pubblicizzava nello slogan del prodotto – sarà pronto ad accogliere e a salutare, chi arriverà e poi, con un po’ di nostalgia, ripartirà da Torino, la città natale di Testa, a cui era legatissimo e dove lo si vedeva spesso passeggiare con il suo inconfondibile cappello.
“Ciau Turin, mi vadu via, vad luntan a travaié, ma darai la vida mia per pudei prest riturné. Ciao Torino, io vado via, vado lontano a lavorare, ma darei la vita mia per poter presto ritornare.”