Entro la prima metà di gennaio la scelta della Società di gestione di risparmio, poi 120 giorni per la costituzione del Fondo. L’obiettivo è far partire i lavori nella seconda metà del 2016. Si sta entrando nel vivo del progetto di rigenerazione dell’Ex Manifattura Tabacchi e dell’immobile ex Fimit, tassello chiave nella più generale riqualificazione della zona Nord di Torino.
Lo stato dell’arte è stato fornito stamattina dall’Agenzia del demanio in un incontro ad hoc nell’ambito della quinta edizione di Urbanpromo social housing, la manifestazione nazionale di riferimento sui temi dell’abitare sociale organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit, al Museo Ettore Fico nel capoluogo piemontese.
Con il responsabile della Direzione Strategie Immobiliare dell’Agenzia del Demanio Stefano Mantella è intervenuto, tra gli altri, l’assessore all’Urbanistica del Comune Stefano Lo Russo.
Il progetto Manifattura Tabacchi – Fimit rientra in una strategia di riqualificazione che coinvolge complessivamente dieci immobili di proprietà pubblica, tra cui quelli di Equitalia, Ferrovie dello Stato e Consap. Al complesso Manifattura Tabacchi – Fimit è stata riservato il compito di aprire l’operazione totale. L’investimento richiesto è di 110 milioni di euro, il complesso rigenerato verrà destinato per il 52 per cento alle residenze universitarie e di social housing (rispettivamente 600 e 330 alloggi), per il 21 per cento all’uso più strettamente universitario con aule e impianti sportivi e per la parte restante al commerciale e alle residenze libere.
La procedura ha visto la stretta collaborazione tra Comune e Agenzia del Demanio, nell’intento illustrato da Mantella “di costituire un modello da replicare in altre città italiane”, un modello reso possibile dalle recenti norme che assegnano all’Agenzia il compito di gestire la valorizzazione di tutto il patrimonio immobiliare pubblico del nostro Paese. Mantella ha spiegato che attualmente la fase è quella della procedura negoziata con le Società di gestione di risparmio, nei primi mesi dell’anno prossimo ci sarà la scelta e a seguire la costituzione del fondo apripista agli investimenti privati.
L’assessore Lo Russo ha sottolineato la strategia alla base del progetto è quella di valorizzare la vocazione universitaria della zona, e in particolare l’elevata richiesta di residenzialità, visto che il cinquanta per cento degli studenti degli atenei torinesi vengono da fuori città e l’otto per cento sono stranieri. Il Comune, ha detto Lo Russo, ha già scelto di costituirsi quotista del fondo per dare un segnale forte sull’investimento da fare sul progetto.