La mostra internazionale di illustrazione That’s a Mole da via Montebello si è spostata in piazza Palazzo di Città. Un modo di vedere la Mole Antonelliana con occhi e idee diverse grazie agli artisti che sono stati selezionati con l’ultimo bando. Una vera mostra urbana aperta al pubblico che è stata installata oggi ( durerà fino a 12 novembre) in concomitanza con il seminario intitolato “Rigenerazione artistica e partecipazione sociale nello spazio pubblico” che si è svolto in Comune, in sala Colonne, alla presenza degli assessori Ilda Curti, Enzo Lavolta e Maurizio Braccialarghe.
Il seminario, organizzato dalla Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri onlus, dalla Fondazione ContradaTorino e dall’associazione That’s a Mole, si iscrive nel programma del Forum Mondiale per lo sviluppo economico locale che, ricalcando il tema di Expo2015, richiama l’importanza di ‘nutrire il pianeta” anche attraverso la cultura , elemento sine qua non per lo sviluppo sostenibile e socialmente inclusivo. “Lo scopo del convegno – hanno ricordato gli organizzatori – è quello di coinvolgere le istituzioni e gli operatori del settore e avvicinare la popolazione all’arte pubblica come elemento di sviluppo culturale, sociale, economico del territorio”.
Tre le tematiche affrontate: l’arte pubblica come riqualificazione del contesto urbano e partecipazione della cittadinanza; l’arte per la valorizzazione e promozione culturale e turistica del territorio; la produzione artistica come occasione di inclusione e di promozione sociale.
“La mostra That’s a Mole – ha ricordato Alessia Bondone, responsabile della Comunicazione della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri – è una vera rivisitazione della Mole Antonelliana simbolo di Torino in forma artistica. In due anni l’opera di Antonelli ha fatto il giro del mondo e, ogni anno, sono arrivate oltre duemila opere da artisti (studenti, diversamente abili, scuole, liberi professionisti) dalla Thailandia, dalla Russia, dall’Iran, dall’Indonesia e dai vari continenti. Una mostra che unisce l’arte al valore sociale. I supporti della Mostra That’s a Mole infatti sono stati realizzati dagli allievi detenuti della Casa di reclusione di Fossano che frequentano i nostri corsi di formazione. La convinzione è che la formazione rappresenti un’opportunità da sfruttare fino in fondo, un’occasione per rimettersi al passo nei confronti di una società che corre e tende a dimenticarsi delle vicende di chi fa fatica”.