di Mariella Continisio
“I ragazzi sono fragili può bastare una parola per romperli. E, ciò che fa più male, è l’indifferenza degli altri che osservano e non ti danno una mano” ha chiosato così Andrea Rospi, uno degli studenti che hanno partecipato ai laboratori sul tema del bullismo realizzati dal Centro Sereno Regis nell’ambito del progetto “Non bull-arti di me 2.0”. Si tratta di uno dei nove progetti selezionati, l’anno scorso, con un bando dall’Assessorato alle Politiche Educative della Città di Torino, guidato da Mariagrazia Pellerino, nell’ambito del Piano Adolescenti.
Il progetto è stato sviluppato per contrastare i fenomeni di violenza fra pari sul web (cyberbullismo), sollecitando la creatività e l’uso responsabile della rete come veicolo di messaggi educativi positivi prodotti da adolescenti per i loro coetanei.
Andrea, insieme ad altri 20 compagni, è stato il regista di un breve video proiettato, questa mattina, nella sala del Centro nel corso di un incontro con i giornalisti. La pellicola è “il frutto di un lavoro comune in cui tutti hanno dato un contributo in idee e testimonianze e in cui tutti hanno avuto un ruolo come attore, addetto alle luci o operatore” ha spiegato Andrea. Il risultato è un pugno allo stomaco: poche immagini per rappresetare il dolore, la solitudine, l’angoscia di quanti sono vittime di queste sopraffazioni.
Durante la conferenza stampa è stata presentata anche la pubblicazione “E ora… non bull-ARTI di me!”, che raccoglie racconti brevi e fumetti realizzati dalle ragazze e dai ragazzi. Il volume, curato e stampato dal Centro Studi, intende parlare ai giovani che sono stati protagonisti di episodi di bullismo, con un ruolo di prevaricatori o di spettatori. Contiene, inoltre, una raccolta di suggerimenti per imparare a riconoscere queste situazioni violente, come primo passo per reagire. Il testo sarà distribuito nelle scuole di Torino, negli informagiovani e nei centri di aggregazione.
“Nella mia esperienza – ha raccontato Ferdinando De Blasio, educatore di scrittura creativa – è la prima volta che partecipo ad un laboratorio così ricco sotto il profilo educativo, perché è stato educativo per me. C’era una grande bellezza che voleva venire fuori nonostante la paura di trovarsi di fronte a un foglio bianco”.
Il programma ha coinvolto 800 ragazzi dai 14 ai 19 anni delle scuole superiori di Torino che hanno preso parte alle attività di sensibilizzazione su questo tema e 100 di loro hanno partecipato, al di fuori dell’orario scolastico, a laboratori di teatro, fumetti, videomaking, hip hop e scrittura creativa e di Comix, realizzando prodotti artistici per dire la loro contro il bullismo. I giovani hanno lavorato in gruppi sviluppando il pensiero critico, la capacità di raccontare storie e imparato mettendo le mani in pasta.
“Sono molto soddisfatta – ha precisato Pellerino –. Il progetto ha innescato un processo virtuoso nel coinvolgimento dei giovani e costituisce una buona prassi perchè ha saputo integrare fra loro gli elementi essenziali del Piano Adolescenti: partecipazione attiva delle ragazze e dei ragazzi nell’ideazione e realizzazione delle iniziative, valore formativo, modalità innovative, produzione concreta di “oggetti” artistici, riproducibilità.”
Attraverso questo percorso gli adolescenti sono riusciti a mettere in luce le molteplici forme che il bullismo, anche quello online, possono assumere. Inoltre, sono stati coinvolti in un percorso di accompagnamento alla costruzione di un luogo di aggregazione e di espressione artistica. I prodotti realizzati (racconti, video, scene teatrali, fumetti coreografie di hip hop) saranno diffusi attraverso l’utilizzo di licenze Creative Commons, per tutelare e valorizzare il lavoro svolto.
Questa mattina erano presenti insegnanti, genitori e un gruppo operatori di cinque Paesi – Croazia, Gran Bretagna, Lituania, Russia e Italia – che partecipano al training internazionale “Getting in touch with cyber-youth”, che si inserisce nel progetto europeo Erasmus+. E proprio questa mattina è giunta la notizia che sarà proprio il progetto del Centro ad essere scelto dall’Agenzia nazionale giovani per rappresentare l’Italia in Ungheria nell’ambito dell’iniziativa Ersmus+.