di Luisa Cicero
Il Festival dell’Oralità Popolare, emanazione della Rete Italiana di Cultura Popolare, festeggia due lustri.
“Sono passati dieci anni da quando la Rete ha proposto a Torino la nascita di un Festival sull’Oralità Popolare – spiega Antonio Damasco, Direttore della Rete italiana di Cultura Popolare -, questo strano oggetto, spesso confuso con un’idea “museale”, ferma di un ipotetico passato. Ci siamo sentiti chiedere perché ci occupavamo di patrimoni librari, di archivi, ma anche di scuole, riti, feste, cene e nuovi cittadini, fino a costruire nuove narrazioni del Noi, con l’intento di curare ferite collettive con la trasmissione dei saperi, con la relazione. Per questi motivi la definizione di Festival per molto tempo è stata fuorviante, considerato il lavoro che l’Associazione sviluppa durante l’anno con diversi enti locali pubblici e privati, su tutto il territorio nazionale. I giorni di ottobre sono una vera e propria Festa: la Festa dell’Oralità Popolare, di una visione culturale che vuole valorizzare le peculiarità locali affinché non cadano nel dimenticatoio o nelle degenerazioni delle derive localistiche. La Festa di quest’anno ha un parola che racchiude tutte le attività proposte: Confini. Vi sono confini geografici, culturali, linguistici, relazionali e poi vi sono azioni che provano a cancellare quei confini, avvicinare le isole fino a creare un unico grande luogo, dove la diffusione dei saperi diventa la sfida della democrazia del futuro. Per Noi il lavoro culturale oggi più di ieri ha la responsabilità di contribuire a disegnare le regole di appartenenza delle nostre comunità in continuo mutamento”.
La X edizione del Festival dell’Oralità Popolare (OP) 2015 si svolgerà sabato 10 e domenica 11 ottobre in piazza Carlo Alberto, a Torino, con un’anteprima il 9 ottobre alla Stazione di Porta Nuova (Torino). Sabato mattina sarà dedicato alla presentazione del Fondo Tullio de Mauro – che ha la sua sede nella Palazzina Uffici del complesso delle OGR Officine Grandi Riparazioni – realizzato grazie al sostegno della Fondazione CRT. Il Fondo è depositario di importanti fonti documentarie, studi critici del Novecento sociale e di documenti sui dialetti italiani e le lingue di minoranze, che saranno per altro consultabili, all’interno di una piccola selezione che si trova in Piazza Carlo Alberto durante i giorni del Festival. Sempre sabato mattina sarà presentato, in anteprima nazionale, il documentario dedicato alla preziosa raccolta: “Futuro Anteriore. Il nuovo Fondo Tullio De Mauro” di Riccardo Piaggio, un grande racconto collettivo composto da opere di testimoni delle culture popolari, antropologi, poeti dialettali, studiosi e scrittori.
Alla parola CONFINI, si uniranno IMMIGRAZIONE E ACCOGLIENZA. La cultura popolare non può esimersi dal mettere al centro quello che oggi è il più importante avvenimento contemporaneo e che muterà l’idea stessa di tradizione.
“Siamo stati a Ventimiglia a fine luglio, per capire cosa stava accadendo sugli scogli – continua il Direttore -. Scogli che sono diventati in seguito l’emblema di un’Europa al bivio. Abbiamo scattato una serie di fotografie per documentare l’esperienza che sono diventate la mostra “calpestabile” che copre la pavimentazione di Piazza Carlo Alberto, con l’intenzione di ricordare, provocare e non lasciare indifferenti, perché quei ragazzi sono ancora sugli scogli”. Nel pomeriggio di domenica è previsto un momento di confronto con chi quella esperienza l’ha vissuta da vicino (Città di Ventimiglia, Presidio No Border) , e con chi, su altri fronti, prova, nel piccolo delle proprie possibilità, ad agire, a non restare indifferente.
Sotto il tendone del “Ballo al palchetto” si troverà in piazza una grande Biblioteca della Cultura popolare, che porterà la fruizione pubblica, volumi, interviste, documentari, in collaborazione con i prestigiosi Istituti di ricerca storica torinesi e non solo, entrati a far parte, come la Rete Italiana, del nascente Polo del ‘900, con una rappresentanza dello SBAM, (Sistema Bibliotecario Metropolitano della Provincia di Torino), e la Biblioteca del Consiglio Regionale del Piemonte. Una grande vetrina offerta al pubblico che sarà integrata con una sezione specifica derivante dal Fondo Tullio De Mauro, dedicata alla dialettologia e linguistica, dai quali verranno tratte le letture nei dialetti delle 20 regioni italiane sull’emigrazione italiana nel mondo.