Sei realtà assistenziali a Torino, 166 posti letto, 6670 ricoveri, 4609 interventi, 425.143 prestazioni ambulatoriali, 427 dipendenti e religiosi, 41 volontari: sono i numeri del Cottolengo elencati, stamattina, durante la presentazione del bilancio sociale relativo allo scorso anno.
I responsabili della Piccola Casa della Divina Provvidenza hanno intrapreso questo percorso perchè hanno sentito la necessità di dover studiare, per restare al passo con i tempi, nuove strategie comunicative per dare continuità all’efficacia del proprio operato e proseguire sulla strada delle attività di sostegno e aiuto ai poveri sulla scia dal fondatore quasi due secoli fa. Un processo complesso per portare avanti una missione in un contesto in costante mutamento e con l’obiettivo di operare sempre più nell’ottica di una maggiore trasparenza per aprire a tutti una strada verso una fruttuosa collaborazione.
La Piccola Casa della Divina Provvidenza – più comunemente conosciuta, dal nome del suo fondatore, come il “Cottolengo” – è un ente fondato a Torino nel 1832 che opera senza scopo di lucro e ha come finalità l’assistenza e l’educazione delle persone più bisognose e abbandonate, sane o malate, prendendosene cura senza distinzione di sesso, razza, età, religione e opinioni politiche.
E’ presente in diverse altre regioni italiane e i suoi religiosi sono anche in Ecuador, India, Kenya, Tanzania e Florida.
La Piccola Casa, inoltre, è da sempre destinataria di erogazioni liberali e lasciti testamentari di persone che vogliono sostenere il lavoro che ogni giorno il Cottolengo svolge grazie a migliaia tra religiosi, volontari e personale retribuito.