di Luisa Cicero
“È un giorno importante perché è il risultato di tre anni di lavoro, anni che hanno visto un team eccezionale accomunato da uno stesso progetto e dal desiderio di far nascere Camera – centro italiano per la fotografia. Un centro aperto a tutti, dove qualsiasi persona possa accedere alla fotografia in modo diverso. Perché la fotografia è un linguaggio di inclusione e di sviluppo sociale. Ringrazio Torino per averla accolta e tutti coloro che mi sono stati vicino. Venite a trovarci!”. Con queste parole – e decisamente emozionata -, Lorenza Bravetta, direttore del Camera Centro Italiano per la Fotografia, ha commentato il ‘nuovo nato’. Lei, che ha creduto fortemente a Camera fin dall’inizio, questa giornata se la godrà fino in fondo. Sì perché il Centro Italiano per la Fotografia è davvero un luogo di cultura e formazione per tutti, e chi lo ha visitato questa mattina lo ha capito.
Sobria ma decisamente elegante, è stata proprio Bravetta a dare il via alla presentazione del progetto – ora realtà – di questo nuovo Museo torinese. Lo spazio di via delle Rosine 18 ospiterà rassegne temporanee, mostre permanenti e workshop, favorendo gli scambi tra artisti e istituzioni di prestigio internazionale.
Camera sarà un Centro ‘espositivo’, di confronto e di dibattito sui molteplici ruoli dell’immagine nella vita come nell’arte; ‘didattico’ dove, attraverso workshop e masterclass a cura di grandi fotografi, chiunque lo desideri potrà avvicinarsi o migliorare la pratica fotografica o sviluppare una serie di attività pedagogiche; ‘conservativo’, dove possano confluire, mediante acquisizioni, donazioni o comodati, importanti collezioni pubbliche e private, con l’obiettivo di costituire un patrimonio di riferimento, valorizzarlo, catalogarlo, archiviarlo, studiarlo, esporlo e salvaguardarlo.