di Ezio Verna
Il patrimonio edilizio scolastico della città si compone di circa 320 edifici di proprietà del Comune divisi tra nidi, scuole materne, scuole elementari, scuole medie ed altre strutture quali i Centri Educativi Specializzati e gli edifici che ospitano ITER.
I compiti istituzionali che la Città deve svolgere su queste strutture comprendono gli interventi di manutenzione, lo sviluppo e la razionalizzazione delle scuole e l’adeguamento alle norme di sicurezza. Il quadro normativo è peraltro in continua evoluzione poiché regole, norme e vincoli riferiti a prescrizioni urbanistiche ed edilizie, alle barriere architettoniche, alle norme igienico sanitarie, alla sicurezza sul lavoro, alle varie forme di controllo e prevenzione ed a molto altro sono ovviamente suscettibili di cambiamenti anche molto significativi.
Dopo il 2000 sono state costruite 9 scuole, 137 dal 1971 al 1999 e 79 nel periodo 1959/1970. Quelle vincolate dalla soprintendenza e risalenti al periodo 1814/1939 sono 66, mentre altre 29 costruite fino al 1958 non sono state ritenute di interesse culturale. L’età degli edifici porta con sé naturalmente una serie di esigenze di manutenzione e di interventi per la sicurezza, ulteriormente influenzati dai cambiamenti intervenuti nelle norme e nelle prescrizioni.
Nel 2009 il programma di interventi urgenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, attraverso una delibera del CIPE, ha assegnato alla Città 9 milioni e 15 mila euro che si sono utilizzati e si stanno utilizzando per interventi in 26 scuole, con spese che variano tra i 125 mila e gli 850 mila euro.
Negli ultimi due/tre anni le somme a disposizione per la manutenzione ordinaria e straordinaria hanno visto forti riduzioni rispetto al 2009, ma le esigenze di intervento negli edifici scolastici hanno comunque comportato impegni economici significativi: il piano triennale di manutenzione straordinaria proposto per gli anni 2014/2016 ha previsto 8 milioni e 700 mila euro per il 2014 e 7 milioni e 550 mila euro per i due anni successivi, autofinanziati dalla Città nonostante tagli e difficoltà.
Una specifica attenzione è stata riservata alla sicurezza nell’ambito della prevenzione degli incendi, tema sul quale è stata sviluppata nel 2010 anche una specifica iniziativa rivolta alle direzioni didattiche.
I certificati di protezione incendi (CPI) rilasciati sono stati 61, le richieste inoltrate ai Vigili del Fuoco per ottenerli 87, le strutture per le quali si sta predisponendo la SCIA sono 69 e quelle con lavori già programmati sulla base di richieste dei Vigili de Fuoco. Mediamente gli interventi di manutenzione straordinaria per l’ottenimento dei CPI comprendono lavori che prevedono spese per alcune centinaia di migliaia di euro: ad esempio alla scuola materna Pajetta se ne sono spesi 350 mila e alla elementare Parri – Capponi” 570 mila.
Il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche è decollato negli anni 1998/99, e dal 2002 almeno un edificio per direzione didattica è dotato di ascensore e le strutture sono accessibili a piano terra. Attualmente si cerca, con le risorse disponibili, di dare risposte ad allievi con difficoltà motorie particolari.
Dopo il censimento dell’amianto del 1994 nel 1997 è stato istituito dalla Giunta il catasto dell’amianto che ha portato ad un piano di bonifica e di smaltimento nelle scuole varato nel 2004 su 3 direttrici di intervento: lavori eseguiti nell’ambito delle manutenzioni annuali, lavori all’interno delle opere previste dall’ottenimento della certificazione antincendio ed interventi più complessi ed articolati e mirati, per i quali si sono messi a disposizione circa 7 milioni e 300 mila euro. Sono stati eseguiti 148 interventi di bonifica, tra i quali la sostituzione e lo smaltimento di tutte le 37 coperture in eternit esistenti. Negli ultimi anni si sono sviluppate verifiche e programmati ed effettuati interventi (specialmente in controsoffitti) anche per quanto riguarda fibre artificiali vetrose (FAV) come lana di vetro o di roccia, potenzialmente pericolose per la salute.
Per venire a temi ancora più attuali sono stati attuati e sono in corso grazie anche a fondi POR- FESR interventi di riqualificazione energetica che puntano al dimezzamento del fabbisogno per riscaldamento, operando sia sulla struttura edilizia che sugli impianti: la somma a disposizione, tra fondi regionali e comunali, arriva a circa 16 milioni di euro. La scuole interessate dagli interventi sono la Italo Calvino, la Antonelli, la Strada del Martinetto, la Manzoni, la Marconi ed il complesso di via Passoni, e la spesa media per ogni edificio si aggira sui 2 milioni e mezzo di euro (1,6 il meno costoso, 3,6 il più complesso).
Infine vale la pena di segnalare i molti interventi per asili nido e scuole materne realizzati negli anni anche con il riutilizzo di spazi industriali dismessi, dal nido Gli Gnomi di via Balbo a quelli in costruzione o previsti alla ex Incet, nell’area Lancia o all’ex Isvor, il lavoro sui cortili scolastici ed i nuovi SET, servizi educativi territoriali rivolti ai cittadini da 0 a 14 anni ed alle loro famiglie collocati in edifici scolastici appositamente adattati.
L’Assessora Mariagrazia Pellerino ci racconta che secondo il rapporto Giorgio Rota del 2015 Torino è la città italiana che dedica più risorse all’istruzione, più di quanto facciano Bologna e Milano, mentre Legambiente ci ha detto lo scorso anno che Torino è al 3° posto tra i capoluoghi ed al 1° tra le città metropolitane per sicurezza delle strutture scolastiche: non si può che esserne soddisfatti.