“L’8 settembre del ’43 è una data spartiacque della storia italiana, culmine tragico di un ventennio di dittatura e inizio di un riscatto che con la Resistenza avvia la riscossa del Paese”.
Così il Sindaco Piero Fassino, accompagnato da autorità civili e militari, ha ricordato la ricorrenza dell’8 Settembre al Cimitero Monumentale di Torino.
“Ricordiamo coloro che hanno pagato con la vita nei campi di concentramento: ebrei, rom, omosessuali, oppositori politici; i tanti giovani partigiani che morirono nelle nostre vallate; i tanti stranieri che combatterono per la liberazione del nostro Paese e per la pace dell’Europa; i 600 mila militari italiani internati; le vittime civili, tante e inermi, che caddero sotto i bombardamenti o furono vittime di rappresaglie. Ricordiamo perché sappiamo come il decorrere del tempo ceda all’oblio della memoria. E invece abbiamo il dovere di trasmettere memoria affinché quel che accadde non accada più. Dopo l’Olocausto si poteva pensare che quella immane tragedia rendesse immune l’umanità da nuovi genocidi e da nuovi conflitti. Invece le guerre si ripetono e sono molti i luoghi martoriati da dittature, oppressioni e conflitti. Da mesi l’Europa e il nostro paese accolgono profughi che scappano da zone di guerra e da luoghi dove si negano i diritti delle persone. All’accoglienza dobbiamo accompagnare un impegno per fermare i conflitti e affermare pace, convivenza e diritti, battendoci per evitare che il mondo sia funestato da dolore e sopraffazione”. (mm)