La relazione di bilancio di Gianguido Passoni, coniugare sviluppo e risanamento

di Mauro Gentile

Sviluppo e risanamento, insieme. L’obiettivo di mettere in sicurezza i conti facendo fronte alla progressiva riduzione delle risorse disponibili, ma senza abbassare l’offerta complessiva dei servizi e non rinunciando ad investire nel processo di trasformazione urbana, ha costituito (e ha continuato a costituire anche nella predisposizione del bilancio di previsione 2015) il Nord magnetico per la bussola della politica finanziaria di Palazzo Civico. Un indirizzo politico che è stato sempre seguito senza tentennamenti, anche in un contesto difficile come quello degli ultimi anni caratterizzato da ripetuti e pesanti tagli alla finanza pubblica e da un quadro normativo in continua evoluzione.

“Dopo anni di burrasca abbiamo tracciato una rotta chiara, che tiene insieme sviluppo e risanamento. Noi in questi anni non abbiamo mai perso di vista il porto, il vento non sempre è stato favorevole, ma la rotta è sempre stata chiara” – ha scritto l’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni, nella relazione al previsionale 2015, la cui presentazione ha aperto questo pomeriggio in Sala Rossa il dibatto sulla “Finanziaria comunale”. Un concetto che Passoni ha sottolineato ricorrendo alle parole dello filosofo stoico Lucio Anneo Seneca,  che nelle Epistulae morales ad Lucinium scriveva “Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare ( Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est).”Insomma, contesto generale difficile ma obiettivi sempre chiari e precisi per un bilancio che pareggia a 1 miliardo e 266 milioni di euro, 113 in meno rispetto al previsionale assestato del 2014.

 

Sul fronte delle entrate, “quelle tributarie – spiegato Passoni – saldano in 830 milioni di euro, con un calo di 40 milioni rispetto al 2014, mentre le extratributarie (canoni, concessioni, interessi e fitti attivi, mense e contravvenzioni) si mantengono sostanzialmente stabili a 276 milioni di euro. Tra le entrate tributarie, la riduzione maggiore è legata al taglio di 26 milioni del Fondo di Solidarietà Comunale. Si prevede di incassare 1 milione di euro in più rispettivamente dalla tassa di soggiorno, dal recupero di imposte e tasse degli esercizi precedenti e dall’installazione dei mezzi pubblicitari. Un contributo significativo è stato dato quest’anno dal dividendo delle nostre partecipate che si attesta a 26 milioni di euro, 17 in più dello scorso anno. Un altro contributo è giunto dalla ricontrattazione di alcuni mutui sottoscritti negli esercizi precedenti con Cassa Depositi e Prestiti e che ha significato per la Città un risparmio di 9,5 milioni di euro.

Veniamo alla spesa. “Quella per il personale continua a ridursi. Nel 2015 rispetto al 2014 scende di oltre 12,5 milioni di euro. Analizzando il trend degli ultimi 7 anni – evidenzia Passoni nella relazione – la spesa complessiva è diminuita di circa 88 milioni di euro pari a quasi il 18 per cento. I dipendenti di ruolo sono diminuiti di 1.702 unità pari ad oltre il 14 per cento, mentre i dirigenti di ruolo sono scesi a 116 unità con una riduzione di quasi il 30 per cento e quelli a contratto sono passati dai 27 del 2008 ai 7 attualmente in servizio”. In tema di personale, Passoni ha anche ricordato che negli ultimi anni vi sono state nuove assunzioni (668 dipendenti per la maggior parte inseriti nei Servizi Educativi, in quelli Tributari e Civici e nella Polizia municipale).

Più in generale, il responsabile delle politiche finanziarie di Palazzo Civico ha evidenziato che viviamo in “un contesto socio-economico ancora segnato dalla crisi, ma nell’area torinese comincia ad emergere qualche segnale incoraggiante”. Inversione di tendenza a cui hanno contribuito gli sforzi che sta compiendo l’Amministrazione comunale per modificare la fisionomia di Torino e la sua proiezione all’esterno (non più solo città fabbrica, ma neanche città senza fabbrica) e da questo punto di vista – ha sottolineato Passoni nel suo documento – i numeri “sono incoraggianti e segnalano un cambiamento ormai strutturale:  i turisti che hanno scelto Torino come meta dei loro viaggi sono stati oltre 6 milioni nel solo 2014. Un dato inimmaginabile solo dieci anni fa, quando nemmeno si contavano i turisti della sola città “annegando” il dato in quello ben più ampio dell’intera provincia”.

“Certo – riconosce Passoni – Torino è ancora una città che soffre, ma nonostante ciò non si piega su se stessa e sta reagendo mettendo in campo tutti gli strumenti di cui dispone”, anche quelli delle politiche di bilancio.

La relazione al Bilancio di previsione 2015 (Bilancio_previsione2015)